Il buio oltre la siepe (1960)
di Harper Lee, 1926-
A rendere leggendario questo romanzo c'è anche il fatto che l'autrice, dopo averlo pubblicato a trentaquattro anni, non consegnò più nulla a nessun editore.
Con l'adolescente protagonista, quella Scout che è presente sempre, nelle ansiogene vicende di questo romanzo, Il buio oltre la siepe ha un posto tutto suo nelle letture per i giovanissimi. Nell'Alabama della grande depressione, l'avvocato Atticus Finch tratta sempre Scout e suo fratello Jem come se fossero adulti. Atticus è vedovo e fonda la sua pedagogia su una coerenza sempre ribadita che esige anche dai figli. Dovrà, pertanto, rischiare tremendamente, e far rischiare, quando nell'atmosfera terrificante del Sud razzista accetterà di difendere un nero, Tom Robinson, falsamente accusato di stupro. Atticus vince il processo ma Bob Ewell tenta di punirlo sia aizzando la folla – come avvocato dell'accusa – perché sottoponga Tom al linciaggio, sia assalendo di notte Jem e Scout. Ma, a questo punto, i percorsi separati dell'avvocato e degli adolescenti si congiungono e una scura leggenda mostra un salvifico benefattore. A sottrarre i due ragazzi alla morte è Boo Radley, il misterioso vicino di casa, che non esce mai, viene creduto un mostro, è una leggenda locale e, al momento giusto, appare e regala la vita a Jem e a Scout.
Per Harper Lee l'adolescenza è il momento ideale e unico per la lotta contro i pregiudizi di ogni tipo, perché proprio in questo arco di età essi sono maggiormente in grado di attecchire. Proprio come il suo Atticus Finch, Harper Lee crede solo nell'assunzione delle responsabilità, il suo libro è fondato su una pedagogia coerente, severa, che si oppone ai compromessi, non accetta bieche mediazioni, non vuole patteggiamenti, non colleziona attenuanti.
Nel 1962 il regista Robert Mulligan affidò il ruolo di Atticus Finch a Gregory Peck, e il grande attore raggiunse così il vertice della sua luminosa carriera.
Il pittore di riferimento è Barry Moser