Dopo le anticipazioni apparse nel Rapporto LiBeR 2006 pubblicato sul numero 70 della rivista sono finalmente on line in LiBeRWEB i risultati completi dei sondaggi di LiBeR aggiornati al 2006.
Un pacchetto esclusivo di sondaggi, aggiornato ogni anno, per conoscere i migliori libri per ragazzi segnalati da esperti, quelli più prestati nelle biblioteche italiane e quelli più venduti nelle librerie, i cui risultati sono pubblicati integralmente nel sito.
Il decennio 1966-1975, i suoi fermenti e il nuovo immaginario della contestazione giovanile: nel numero 71 di LiBeR una nuova tappa del viaggio nella memoria degli italiani attraverso la letteratura per l’infanzia. Un cammino che porta a ripercorrere anni cruciali della storia d’Italia, avvalendosi del punto di vista presente in alcuni libri per ragazzi, non necessariamente “classici”, ma sicuramente utili per capire non tanto “come eravamo”, quanto come la realtà degli anni compresi tra il secondo dopoguerra e gli ‘80 veniva raccontata ai ragazzi attraverso romanzi e racconti realistici, ma anche attraverso storie fantastiche capaci di esprimere “l’aria del tempo”.
È iniziato su LiBeR un cammino che porta a ripercorrere anni cruciali della storia d’Italia, avvalendosi del punto di vista presente in alcuni libri per ragazzi, non necessariamente “classici”, ma sicuramente esemplari o emblematici del periodo. Testi che sono serviti a capire non tanto “come eravamo”, quanto come la realtà degli anni compresi tra il secondo dopoguerra e gli ‘80 veniva raccontata ai ragazzi attraverso romanzi e racconti realistici, ma anche attraverso storie fantastiche capaci di esprimere “l’aria del tempo”. Nel numero 71 di LiBeR gli anni 1966-1975.
Perplesse, stanche, schiacciate dal peso di una responsabilità nuova e sconosciuta, dolorosamente combattute tra istinto protettivo e aggressività: sul numero 70 di LiBeR un ritratto delle mamme dei nostri giorni, perennemente divise tra l’idillio e la lotta nel rapporto con il proprio bambino e le sue incessanti pretese.
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L'analisi della produzione editoriale con raffronti quinquennali, i migliori libri in base alle scelte degli esperti, i più prestati e i più venduti in base ai sondaggi di LiBeR. Consulta il Rapporto LiBeR 2006 presentato sul numero 70 di LiBeR
Dai meno 0 ai 5 anni: a ogni età la sua lettura. Consigli e suggerimenti per insinuarsi nei labirinti intellettuali delle prime età. Non limitandosi a descrivere le potenzialità di lettura di ogni fase tra 0 e 5 anni, ma per ognuna proponendo i libri più adatti, che sappiano essere gradevoli media nei rapporti fra il neonato e la società di cui adesso fa parte.
Come fare leggere... da 0 a 5 anni.
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2005-11-06
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La capacità dei classici di continuare a parlare ai lettori nonostante lo scorrere del tempo è uno dei tanti motivi per i quali ragazzi e adulti dovrebbero leggerli: Guido Sgardoli e Pierdomenico Baccalario, autori di riduzioni e adattamenti da opere classiche che consentono alla voce originale dell’autore di essere ancora percepibile e di arrivare fino ai ragazzi di oggi, ne parlano in un’intervista su LiBeR 119.
Marta Barone, nel suo contributo "La vista di Lockwood", si confronta invece su cosa significhi tradurre o ritradurre un classico: una riflessione sui cambiamenti linguistici, sulla musica del testo e sui significanti sotterranei, per evitare deformazioni e restituire ancora oggi l’eternità all’opera, perché un buon traduttore "ancora prima di essere un ottimo conoscitore della lintgua che traduce e capace di scrivere nella propria, dev’essere un ottimo lettore".
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Lo spazio e le sue diverse declinazioni in rapporto alla letteratura per bambini e ragazzi è il tema monografico di LiBeR 120. Fisica, cosmologia, geografia e psicologia delineano un concetto complesso di spazio che entra da protagonista nell’ambito narrativo e si lega profondamente al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, a partire dall’esperienza quotidiana per arrivare all’immaginario. Su LiBeR viene così disegnata una mappa di luoghi significativi per i bambini e i ragazzi attraverso l’intersecarsi di piani di lettura diversi e complementari: dal primo strutturarsi della dimensione spaziale nei libri per i più piccoli, fino alla problematizzazione della dimensione spaziale nelle modalità del perdersi e del nascondersi, per arrivare al vero e proprio rapporto con lo spazio, alla sua interpretazione fisico-scientifica e alla classica dicotomia tra città e campagna. Con un’analisi dell’importanza degli spazi liminali nei libri per ragazzi e l’osservazione dell’ambiente domestico, tema caratterizzante molti albi per i più piccoli. Nella mappa non mancano percorsi letterari costruiti in base a un’indagine bibliografica basata su LiBeR Database, che ci guida nella ricerca dei luoghi più presenti nelle storie, tra isole, boschi e imprescindibili mondi fantastici. Completano il percorso interviste ad autori e illustratori su come sia possibile raccontare e disegnare nelle geografie anche i luoghi cosiddetti minori e una riflessione sulle invenzioni grafiche e narrative del fumetto.
Sommario di LiBeR 120 - Per acquistare LiBeR
I confini tra dimensione reale e immaginaria sono sempre più labili nella letteratura per l’infanzia contemporanea, che ripropone anche molti dei topoi spaziali del passato, tra isole, giardini e foreste: passaggi comuni e oggetti conosciuti assumono il ruolo di frontiera tra il mondo della realtà e quello della magia, che preferisce spazi raccolti e allo stesso tempo conosciuti. Bianca Di Prazza e Claudio Dolci nel loro contributo "Lo spazio di una storia", su LiBeR 120 riflettono sugli "strati" dello spazio nella narrativa per l’infanzia: uno spazio eterogeneo, incostante e fluido, che ha due dimensioni, quella reale e quella immaginaria. Se gli spazi della passata letteratura di viaggio erano ancora luoghi da esplorare, oggi spesso assistiamo alla costruzione dell’Altrove come non-luogo, dove gli stati di soglia oscillano tra luce e ombra: Riccardo Pontegobbi nel suo articolo "Soglie e interstizi" esamina la concezione dello spazio, che, nell’avanzata postmodernità, ha subito un terremoto "identitario, relazionale e storico" di vaste proporzioni, dovuto allo sviluppo di nuove aggregazioni, di altri e contro spazi e non-luoghi. In particolare, nell’attraversamento degli spazi di soglia in questi anni di letteratura per l’infanzia si sono consumati molti percorsi identitari travagliati: tra i più perturbanti e significativi c’è quello di Coraline, con il suo viaggio al di là della porta murata nel salotto della sua abitazione.
I confini tra dimensione reale e immaginaria sono sempre più labili nella letteratura per l’infanzia contemporanea, che ripropone anche molti dei topoi spaziali del passato, tra isole, giardini e foreste: passaggi comuni e oggetti conosciuti assumono il ruolo di frontiera tra il mondo della realtà e quello della magia, che preferisce spazi raccolti e allo stesso tempo conosciuti. Bianca Di Prazza e Claudio Dolci nel loro contributo "Lo spazio di una storia", su LiBeR 120 riflettono sugli "strati" dello spazio nella narrativa per l’infanzia: uno spazio eterogeneo, incostante e fluido, che ha due dimensioni, quella reale e quella immaginaria. Se gli spazi della passata letteratura di viaggio erano ancora luoghi da esplorare, oggi spesso assistiamo alla costruzione dell’Altrove come non-luogo, dove gli stati di soglia oscillano tra luce e ombra: Riccardo Pontegobbi nel suo articolo "Soglie e interstizi" esamina la concezione dello spazio, che, nell’avanzata postmodernità, ha subito un terremoto "identitario, relazionale e storico" di vaste proporzioni, dovuto allo sviluppo di nuove aggregazioni, di altri e contro spazi e non-luoghi. In particolare, nell’attraversamento degli spazi di soglia in questi anni di letteratura per l’infanzia si sono consumati molti percorsi identitari travagliati: tra i più perturbanti e significativi c’è quello di Coraline, con il suo viaggio al di là della porta murata nel salotto della sua abitazione.
2600 titoli di letteratura infantile e giovanile per la nuova edizione della "bibliografia di base" prodotta dal Centro regionale di servizi per le biblioteche per ragazzi, attivo presso la Biblioteca Tiziano Terzani di Campi Bisenzio. Uno strumento unico nel suo genere per l’ampiezza della copertura e i rigorosi criteri di selezione, che offre un panorama della produzione editoriale per bambini e ragazzi dal 1987 in poi di cui, grazie a strumenti come LiBeR Database, ha potuto osservare le zone più significative. Le valutazioni di LiBeR Database sono state assunte quale punto di partenza per la selezione. I titoli della bibliografia sono distribuiti in cinque sezioni: le prime quattro organizzate per fasce d’età, la quinta riservata ai classici. Cinque gli indici finali: titoli, nomi, editori, new entries e young adult. L’illustrazione di copertina è di Libero Gozzini.
Almeno questi! è disponibile gratuitamente in formato pdf nel portale LiBeRWEB: consulta Almeno questi!
Soli o senza famiglia, anche Pinocchio e Cenerentola vivono storie di povertà e di ricerca di un rifugio come gli attuali minori stranieri non accompagnati. In LiBeR 121 Vinicio Ongini ha raccolto nell’intervista intitolata "Migranti e resilienti" le loro riflessioni, in un testo dove i due bambini si raccontano a vicenda la propria storia di viaggio. "Sono entrata in Italia, a Trieste - racconta Cenerentola - poi con il treno fino a Roma e poi a Napoli , dove c’era una cugina nostra che conosce bene la città, soprannominata ’Gatta Cenerentola?’, abita al quartiere della Sanità. E’ famoso, lo conosci?". Lo scrittore Marcello Fois, autore di Renzo, Lucia e io (add editore) ha affidato invece a LiBeR 121 un’intervista ad Alessandro Manzoni, in un dialogo che restituisce ai personaggi immortali dei Promessi sposi tutta la loro umanità e spinge lo sguardo fino a rileggere le nostre vicende personali e collettive. I Promessi sposi arrivano fino a noi, dice Manzoni nell’intervista, perché, come tutti i classici, "hanno resistito a lettori diversissimi tra loro, grazie alla loro insistenza su punti totalmente basilari. Il classico non si occupa mai dell’orpello, si occupa quasi sempre della sostanza".
"Non parliamo di quando arrivò lui, in che stato ero. Da vergognassi. Oggi mi pare d’esse’ una villa da turisti, me la passo da gran signora. Se Don Lorenzo mi vedesse, per quanto m’avesse risistemata co’ su ragazzi, io dico ’un mi riconoscerebbe nemmeno": così la Chiesetta di Barbiana, che si fece scuola, risponde a una delle domande che le pone Fabrizio Silei, nella sua intervista intitolata "L’attempata signora", su LiBeR 121. Il piccolo complesso di Barbiana, che accolse Don Lorenzo Milani e lo vide all’opera nel dar vita a una delle esperienze scolastiche più importanti nella storia della pedagogia mondiale diventa così portagonista di un’intervista impossibile dove, come scrive Silei " eviteremo di chiederle l’età e di essere indiscreti e non dovremmo meravigliarci per la sua parlata toscana e i suoi modi semplici". Manuela Trinci, nella sua intervista "Ribelle o disturbata?" ha invece fatto quattro chiacchiere con la piccola Lotta Combinaguai, "sorella" di Pippi calzelunghe: una bambina ribelle, che si definisce saggia, parla della sua famiglia, del consulto del Dott. Winnicott e di bambini un po’ soli e infelici, ma tutti molto fantasiosi. E a proposito di libri e bambini dice Lotta: "C’è stato un periodo in cui avevo difficoltà a fare la cacca. Per questo motivo, almeno credo, la mia mamma mi aveva comprato molti libri che parlavano proprio dell’importanza di fare la cacca nel vasino o nel wc. Una noia mortale. I libri non sono medicine; piuttosto, i libri devono fare il solletico ai bambini".
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Il mondo degli oggetti, con i loro significati che mutano attraverso lo scorrere del tempo, ha ispirato numerosi studi e ricerche e ha dato vita alle infinite suggestioni del design: ma quali sono i ruoli ricoperti dagli oggetti nella narrativa rivolta a bambini e ragazzi? Come si trasformano le cose nelle trame classiche e moderne, come cambia il loro rapporto con le persone e quanto incidono questi mutamenti nell’immaginario collettivo? I contributi raccolti in LiBeR 122, che esce in occasione della Fiera di Bologna, si propongono di indagare, attraverso punti di vista diversi, i significati degli oggetti nella letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, dove spesso si ritrovano a essere, oggi, coprotagonisti delle storie: un percorso che muove dalle società premoderne e arriva alla contemporanea cultura tecnologica e all’illustrazione giornalistica e concettuale, passando attraverso la declinazione "magica" della letteratura fantastica, le trasformazioni socio-culturali degli oggetti di arredamento, la loro rappresentazione nei "primi libri" fino ad arrivare al ruolo insolito, tra aiutante e amico immaginario, che gli oggetti possono svolgere in alcune narrazioni. Contributi di: Maurizio Caminito, Conc, Adolfina De Marco, William Grandi, Federica Mantellassi, Luigi Paladin, Riccardo Pontegobbi, Raimonda Riccini. Con le illustrazioni degli allievi del Mimaster Illustrazione di Milano.