Le emozioni e i sentimenti sono al centro della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, che parla ai giovani lettori dei loro moti interiori. Attraverso le storie è possibile seguire le vicende dei personaggi, identificarsi e provare le emozioni che li attraversano. L’empatia che abita il processo della lettura si configura così un fondamentale strumento di conoscenza e acquisizione di competenze socio-emotive. Il numero 102 di LiBeR (apr.-giu. 2014) è ampiamente dedicato al tema delle emozioni.
Leggi in LiBeRWEB i materiali di approfondimento:
- la versione completa del saggio “Con quella faccia un po’ così” di Luigi Paladin sugli stati emotivi nei libri per piccolissimi, pubblicato in versione abbreviata su LiBeR;
- la selezione di libri per bambini e ragazzi sul tema "Leggere le emozioni" tratta da LiBeR Database, articolata in sette sezioni: la prima è dedicata al tema in generale, le altre propongono le cosiddette emozioni di base: Gioia/Felicità, Tristezza/Malinconia, Rabbia, Paura, Sorpresa/Stupore, Disgusto/Delusione.
È arrivato ormai il centenario della Grande Guerra. Un argomento apparentemente lontano dall’attuale cultura infantile e giovanile eppure importante, non solo per la memoria storica, ma anche per le suggestioni che tuttora è in grado di dare attraverso la letteratura, i fumetti, il cinema e il mondo dei nuovi media. Ne dà conto il numero 101 di LiBeR (gen.-mar. 2014), con un contributo di Antonio Faeti su Ciuffettino alla guerra, il romanzo di Yambo che racconta il conflitto nei suoi aspetti più autentici, senza glorie né eroismi; una riflessione di Gabriela Zucchini e Alfonso Noviello su War Horse, l’opera di Michael Morpurgo, che ha visto anche la realizzazione di un’App di cui parla Maurizio Caminito; un breve dizionario a cura di Andrea Terreni; un viaggio di Roberto Bianchi nelle storie a fumetti; un’intervista di Paola Benadusi Marzocca a Lia Levi, autrice che privilegia i temi storici; una rassegna di film a cura di Guglielmo Maggioni; una proposta di lettura tratta da LiBeR Database. Illustrazioni inedite di Federico Maggioni.
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Nel numero 100 di LiBeR, dedicato all’infanzia, due scrittori, Davide Morosinotto e Teo Benedetti, parlano dei bulli nella narrativa per l’infanzia: “Dietro la facciata di cattiveria e prepotenza spesso si nasconde una persona fragile, più debole di quanto sembri a una prima occhiata. I bulli dominano il loro piccolo mondo privato perché al di là ci sono forze troppo grandi per poter essere affrontate. Per questo la ribellione dei bulli è sempre immediata e su piccola scala, le esigenze tutte incentrate sul presente. Il bullo è un ragazzo che rifiuta di sognare, e così facendo rifiuta di crescere. E, in fin dei conti, forse è proprio per questo che i bulli sono così importanti nelle storie per ragazzi. Perché le storie insegnano a crescere e sognare. Se la realtà a volte è difficile da affrontare, i romanzi invece offrono la speranza che si possano cambiare le cose. Ci dicono che possiamo risolvere i problemi anche quando sembrano insormontabili. E i grandi eroi delle storie sono proprio quei personaggi che accettano di cambiare e confrontarsi con il mondo là fuori” (ill. di Alberto Rebori).