Sigge per alcuni giovani lettori è già un idolo, ma lui ancora non lo sa, anzi cerca di rifuggire dalla popolarità che solo qualche settimana prima (nel volume d’esordio La mia vita dorata da re) gli era sembrata l’unico modo per poter essere accettato. Nel frattempo, grazie al confronto con gli altri, ha capito che l’unica cosa a cui tiene è poter essere se stesso. Sigge è nato dalla penna di Jenny Jägerfeld, scrittrice svedese e psicologa, attenta osservatrice del mondo e di quello che inquieta i ragazzi che lo popolano. Quel mondo, un paese della provincia svedese, è la realtà in cui vive Sigge con la sua famiglia, magari un po’ sui generis, ma possibile come tutte le famiglie. A rendere irresistibili le storie narrate in questo romanzo, è la giusta misura di ironia e humor nel raccontare quello che quotidianamente accade al Royal Grand Goldel Hotel Skärblacka, la dimora in cui vive Sigge. Umorismo e intraprendenza sono gli ingredienti che non mancano mai nelle storie di questa scrittrice e non dovrebbero mancare nemmeno nella vita di ogni adolescente che cerca di non restare impantanato tra pregiudizi e stereotipi, cosa per nulla facile, visto che quello dell’adolescenza è in assoluto il momento più omologante a cui si è sottoposti. È brava davvero la Jägerfeld perché rende normale quello che ci ostiniamo a considerare diverso; dà a Sigge anche la dignità di sfogarsi con un bel pianto. È brava a metterci davanti quello che guardiamo da lontano credendo che sia possibile accettarlo solo se resta appunto lontano, fuori dalla realtà, mi riferisco a esempio ai bambini non binari a cui si fa accenno in un passaggio del romanzo. Le sue non sono storie a tema e proprio per questo piacciono molto ai ragazzi che vogliono viverei quel momento così complicato che è l’adolescenza senza il terrore di girare l’angolo per ritrovarsi di fronte il bullo di turno. “Dove si trova il coraggio di essere se stessi senza aver paura di quello che avrebbero detto o fatto gli altri?” È qui sarà Charlotte, la nonna più cool che esista, a dare a Sigge il coraggio per trovare la risposta. Un gran bel romanzo si aggiunge alla collana de I miniborei, con la perfetta traduzione di Laura Cangemi che ci permette di entrare con Sigge al Royal Grand Goldel Hotel Skärblacka.
Agata Diakoviez (da LiBeR 136)
La mia morte gloriosa col botto
Jenny Jägerfeld;
trad. di L. Cangemi
Iperborea, 2022, 345 p.
(I miniborei)
€ 16,50 ; Età: da 10 anni