Blue Balliett; trad. di Angela Ragusa
Mondadori, 2006, p. 229
€ 16,00 ; Età: 11-14
Blue Balliet ama i misteri e l’arte, come ha dimostrato molto bene in Vermeer e il codice segreto. Questa volta i giovani investigatori, i “3 x Wright”, come si sono autobattezzati, vogliono salvare dallo smembramento in tre musei diversi, per mancanza di fondi per la manutenzione, la Robie House, casa-capolavoro del geniale architetto, dove però accadono fatti misteriosi, incidenti inspiegabili, quasi soprannaturali, anche minacciosi. Naturalmente tutto ha una spiegazione, e i 3 x W la trovano, non senza aver corso grandi pericoli. Se vogliamo scomodare Todorov – ma queste sono sottigliezze di adulti – diciamo che l’esitazione propria del Fantastico qui non pertiene alla sfera del Meraviglioso, cioè sovrannaturale, bensì a quella dello Strano, ossia naturale, che alla fine trova appunto una chiarificazione razionale (una coppia di malviventi imbranati e sfigati, ma non per questo meno sordidi e pericolosi, che vogliono rubare oggetti artistici di grande valore approfittando dei lavori di demolizione). Se un vero mistero rimane, però, è quello dell’arte, forza propulsiva e creativa quando si intreccia con la vita. Il codice segreto, che i tre dodicenni inventano nella loro indagine, incontra poi quello codificato nella casa dallo stesso Wright servendosi della serie dei numeri di Fibonacci. Così alcuni fondamentali tòpoi della letteratura per ragazzi – come la banda di detective in erba, la casa sull’albero, la finestra (sul cortile) da cui spiare gli adulti, la ricerca scolastica che dà il via all’avventura – incrociano le (e sono vivificati dalle) più produttive teorie ed esperienze educative, cioè l’attivismo deweyano, i blocchi di Froebel che avevano aiutato Wright a formare il suo pensiero e a diventare l’architetto che era. Spinti da una professoressa creativa, gli studenti cercano idee per salvare la casa, discutono se è un’opera d’arte, osservano, prendono appunti, fanno schizzi, esplorano, congetturano, provano. Alla fine salta fuori la soluzione per salvare la Robie House, mentre i cattivi vanno in galera. Nel suo piccolo anche la Balliet è una vera artista nel fare di una casa la protagonista di un giallo “pedagogico” che si legge con crescente interesse.
F. Rotondo
(da LiBeR 74)