Come asserisce Carla Poesio nel suo intervento introduttivo, i cataloghi come quello della mostra di Sàrmede hanno il merito di prendere in considerazione fenomeni artistici nel loro immediato svolgimento, di identificare artisti emergenti, di riscontrare il perdurare dell’interesse per Maestri operanti su una fama già consolidata, constatarne l’influenza sulle nuove generazioni e, del pari, cogliere nuovi atteggiamenti rivoluzionari di queste ultime nel loro intraprendere nuovi percorsi. A Sàrmede, accanto a talenti emergenti, sono sempre presenti figure cardine: famosi artisti come l’ospite d’onore di questa edizione, il grande Dusan Kàllay, o come John Rowe, Ivan Gantschev, Sophie Fatus, Carll Cneut, Giovanni Manna che mettono in mostra la loro capacità, pur senza rinunciare alla propria identità stilistica, di diversificarsi, di proporre nuovi tipi di composizione, nuovi modi di collocarsi di fronte a un testo e interpretarlo, di esprimere, insomma, un inesauribile patrimonio di creatività. Quanto agli artisti emergenti, vengono presentate di ciascuno diverse tavole per giustificarne con ampiezza la previsione di un mantenimento delle loro promesse odierne e di una loro valida futura affermazione su scala internazionale. Basti come esempio quello dell'iraniano Ali Boozari, che colloca entro immensità astrali, con cieli percorsi da fremito di stelle, bagliori, meteoriti, certi elementi di una quieta, intensa quotidianità.
Ancora evidente è una costante connotazione della mostra di Sàrmede, e cioè l’ampio raggio di provenienze delle tavole esposte: accanto alla nordica espressione figurativa, tipica di Alexandra Junge, di un sogno quasi incubo, troviamo la solare intensità di un’artista come Sophie Fatus, o le immagini di animali di Fiona Moodie, impreziosite dal balenare di ori, di porpore, quasi di oreficeria, evocanti antiche storie d’Africa, accanto alle sommesse, quasi furtive apparizioni di animali e piccoli esseri volanti nel bosco innevato di Marie Paruit. Contrasti e diversità offerti all’occhio dell’osservatore che sembra vogliano scongiurare il rischio di omologazione, oggi incombente.
A ognuno dei 40 illustratori sono dedicate quattro pagine comprendenti: nota biografica, foto formato tessera in bianco e nero e riproduzioni a colori di alcune delle illustrazioni esposte. Testi introduttivi e di presentazione, approfondimenti critici sull’opera dello sloveno Dušan Kállay, ospite d’onore di questa edizione 2006 della mostra, elenco in ordine alfabetico degli artisti partecipanti, con l’indicazione del paese d’origine e, infine, schizzi preparatori, note di lavoro e commenti sulla nascita di un libro illustrato di Svjetlan Junakovic.
Claudio Anasarchi
Ente referente:
Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Štĕpán Zavřel
Via Marconi, 2
31026 Sàrmede (TV)
Tel. 0438/959582
Fax 0438/582780
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