Fabbri, 2006, p. 188
€ 9,50 ; Età: da 10 anni
Ambientato nella Cina contemporanea, il libro è stato scritto da un’autrice americana che conosce a fondo la realtà del più grande Paese del mondo.
Nella famiglia della protagonista muore il nonno; durante i funerali la nonna chiede una grazia: “Mandateci un neonato maschio che si prenda cura di noi nella nostra vecchiaia e non un’altra inutile bambina.”
L’inutile bambina è Chu Ju, che racconta la sua storia. Secondo le leggi del governo, ogni famiglia in Cina non può avere più di due figli: se sono tutte e due femmine chi provvederà alla vecchiaia dei genitori? Nasce un’altra femmina il cui destino è quello di venire abbandonata in un orfanotrofio o essere allontanata con metodi più drastici, per permettere che la famiglia possa tentare di avere un figlio maschio.
Chu Ju non vuole che la sorellina subisca una sorte così crudele e decide quindi di abbandonare la famiglia in modo da lasciare la libertà di far nascere un figlio maschio. A 14 anni fuggire da casa è un’avventura dalle infinite sorprese. Chu Ju riesce a entrare in una famiglia di pescatori di fiume raccontando che i suoi genitori sono morti e che ha avuto paura di essere venduta a uomini sconosciuti. Impara a pulire il pesce e a farlo seccare per conservarlo. Dopo un anno si sente tranquilla e decide di dire la verità sulle ragioni della sua fuga. Invece la mamma adottiva la considera una bugiarda e la minaccia di farla ricondurre a casa. Chu Ju scappa e trova lavoro nella “casa dei bachi da seta”. Un lavoro pesante, con una direttrice che tratta le ragazze in modo violento e crudele.
Sarà Chu Ju a scrivere alla direzione dell’orfanotrofio, spiegando la realtà della situazione ma pagherà il suo atto libertario e verrà cacciata dalla fabbrica.
Ancora una volta da sola, la protagonista troverà rifugio presso una famiglia di contadini (madre e figlio) che coltivano riso in un piccolo appezzamento di terra. Finale positivo, con Chu Ju che sposerà un simpatico ragazzo non conformista appassionato di alberi da frutta.
Le vicende del romanzo sono molto interessanti per il quadro che offrono della Cina povera contemporanea. Inoltre, Chu Ju affronta il duro lavoro prima dei bachi da seta e poi della risaia: sono gli stessi lavori che i contadini hanno svolto in condizioni analoghe un decennio dopo la fine della seconda guerra mondiale, nella pianura dell’Italia settentrionale.
R. Denti
(da LiBeR 74)