Libri e letture oltre le barriere a cura dell’Associazione Leggiamo una storia L’allontanamento del soggetto detenuto dal proprio contesto familiare rappresenta un difficile momento non solo per la persona coinvolta, ma anche per i suoi familiari e soprattutto per i figli. Il padre rappresenta infatti un’importante figura di riferimento nel processo di crescita dei figli minori. Da qui l’importanza del riconoscimento dell’affettività e della genitorialità all’interno del carcere e il progetto Liberastorie vuole fare proprio questo: contribuire a costruire un percorso che aiuti in modo costante ed efficace il detenuto a riacquisire il proprio ruolo di genitore. Con i laboratori di lettura ad alta voce (che hanno avuto più o meno una cadenza settimanale) e con i laboratori di illustrazione e di grafica su temi particolari, per i contenuti di valori profondi e di potenziale ricerca di senso, basati su tematiche “profonde” scelte dall’Associazione Leggiamo una storia nell’ottica della non-direttività, si è cercato di far emergere le problematiche latenti dei papà detenuti, nei confronti della famiglia e, in particolare, dei figli.
L’oggetto libro è stato proposto in formati di carta con tagli e pieghe semplici ed essenziali, per consentire a tutti di potersi esprimere e, prima di tutto, di mettersi in gioco. E, superati i primi momenti di imbarazzo (e di diniego), la proposta è stata pienamente accettata, condivisa e sviluppata in tante varianti. A partire dalle diverse versioni del testo è stata analizzata la storia di Cappuccetto rosso, dopo aver letto il testo/gioco di Rodari A sbagliare le storie ed è stato verificato, insieme, che tutti gli elementi – protagonisti, personaggi, ambiente, emozioni, morale, conclusioni – che compongono la storia, possono trasformarsi pur conservando la struttura narrativa di base; dai celebri “cappuccetti” di Bruno Munari (bianco, giallo e verde) è apparso invece evidente lo stravolgimento degli ambienti e della vita quotidiana; con Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni è stata poi evidenziata l’essenzialità dei personaggi e della loro rappresentazione grafica, permettendo a tutti di sentirsi “all’altezza” di una personale proposta illustrativa utilizzando ritagli di carte e veline, colla, pastelli e pennarelli. Quali i risultati? Le versioni di Cappuccetto rosso si sono ora moltiplicate con le nuove ipotesi narrative messe in atto dai padri-detenuti, riprodotte nel cofanetto; ad esse è seguito il tentativo di narrare, con la stessa tecnica, storie personali da raccontare per poter avviare un dialogo profondo e sincero con i propri figli.
Nell’opuscolo anche una bibliografia dei libri utilizzati durante gli incontri, adesso disponibili all’interno di una struttura, abitualmente destinata ai colloqui fra i papà-detenuti e i loro figli e, in allegato, un DVD con ulteriori contributi all’illustrazione del progetto, che è stato insignito della “menzione speciale” del Premio nazionale Nati per leggere 2015, importante riconoscimento per i promotori e i partner dell’iniziativa e per l’intera rete abruzzese Nati per leggere.
Claudio Anasarchi
Liberastorie : libri e letture oltre le barriere : marzo – settembre 2014
Regione Abruzzo, 2014
Informazioni:
Associazione di lettori volontari Leggiamo una storia
Biblioteca Francesco Di Giampaolo
Via Tiburtina, 97/25
65122 - Pescara
Tel. 0854511562
Fax 0854516526
E.mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.leggiamounastoria.it
