Michael de Guzman; trad di M. Bastanzetti
Mondadori, 2005, 212 p.
(Junior +10)
€ 6,50 - Età: da 10 anni
Di storie così, on the road, sono piene letteratura e cinema: e anche la narrativa per ragazzi. Sidney Mellon, con una testa grossa che lo fa somigliare quasi a un fenomeno da baraccone, con una madre debole e rassegnata, un patrigno ignorante e insensibile e un padre vanesio e sfiorito, con due tessere della biblioteca di due città diverse e una carta d’identità con due indirizzi, a dodici anni decide di dire basta. Invece di tornare dalla madre a Seattle, da Los Angeles prende il pullman per New York, con un borsone e David Copperfield (indizio interessante).
Nel viaggio di più di 4000 chilometri, un navajo ultracentenario gli regala la vecchia ma sempre valida massima aurea: "Sii te stesso". Difende una bella parrucchiera da un fidanzato buzzurro e si prende un cazzotto ma anche un bacio; una entraineuse dal cuore gentile, calva e con una gamba artificiale, lo ospita a casa sua; un nero che sta per morire di cancro gli ruba il portafoglio ma poi glielo restituisce allorché il ragazzo divide il suo panino con lui; una coppia di anziani affettuosi ma asfissianti vorrebbe adottarlo al posto del figlio morto; una banda di teppistelli lo picchia e gli ruba soldi e borsone.
Sidney, forse perché stanco di viaggiare senza altra meta e scopo che arrivare all’Atlantico, fa tappa per andare a trovare la nonna, dura, scorbutica, egoista, che non si sente ancora abbastanza vecchia per quel ruolo. E che tuttavia rimane colpita da quel nipote con un’"espressione di sfida che gli accendeva la grossa faccia rotonda e infelice". Di fronte alla scelta tra padre e madre, Testa di Melone dice alla nonna : "Voglio vivere con te".
È un libro per tanti versi dolente, a tratti addirittura angosciante, perché la sofferenza di ogni David Copperfield non può non torcerci le budella, ma illuminato da sprazzi, flash di umorismo e surrealtà. Michael de Guzman, al suo primo libro per ragazzi, ci mette la sapienza di intreccio e di ritmo che gli deriva dal mestiere di sceneggiatore cinetelevisivo, e Luca Enoch una copertina sgargiante, riassuntiva e allusiva, dove sullo sfondo della Monument Valley c’è un Sidney tutto solo nel deserto accanto a un cactus cui sono appesi i simboli della sua quest.
F. Rotondo
(da LiBeR 70)