Pablo Prestifilippo
Orecchio Acerbo, 2005, 31 p.
€ 12,00 - Età: da 6 anni
Esistono per i bambini strane e privatissime tipologie di legami personali: ci sono gli amici immaginari, gli orsacchiotti senza i quali è impossibile dormire, le coperte di Linus. In tutti questi affetti c’è qualcosa di "eversivo", uno strettissimo rapporto a due, che esclude l’esterno; universi paralleli a cui solo bambino e oggetto hanno accesso, governati da leggi ben diverse da quelle della quotidianità e spesso incomprese dallo sguardo adulto.
Proprio da questo punto di vista adulto e diffidente si muove la narrazione del Manuale dei calzini selvaggi di Pablo Prestifilippo. L’autore cerca di metterci in guardia da una pericolosissima specie rappresentata in copertina da un esemplare di calzino selvaggio a righe gialle e marroni che sembra visto al microscopio. Siamo davanti a un manuale dove si descrive la tassonomia di un pericoloso criminale, che infesta con il suo mefitico odore l’aria altrui e che vive una vita troppo indipendente, legata al suo capriccio personale; se ne indagano le origini, l’anatomia, le caratteristiche, le abitudini e il comportamento.
Il calzino dovrebbe essere il nemico, ma è un innocuo e divertente esserino buffo, che ama vivere nella polvere, non lavarsi o lavarsi sporcandosi, svaligiare il frigo, andare dove vuole, non di certo a scuola. Esattamente come un bambino.
È inevitabile parteggiare per lui e immedesimarsi, soprattutto grazie alla giocosità delle immagini: fra le pagine si mescolano tavole scientifiche sull’evoluzione del Pedalinus, incursioni di falsi cartelli pubblicitari di formaggi avariati, collage di articoli di giornali sulle gesta poco eroiche ("quando il calzino mangiò Babbo Natale") dei calzini, pennellate che ricordano nauseabonde esalazioni. In fondo, ci dimostrerà il libro con una virata forse un po’ brusca, anche nel più asettico criminologo è rimasta una traccia del rassicurante calore di un calzino.
Il Manuale non vuole però essere una buona fiaba a lieto fine né una variante sui libri di puzze e affini usciti negli ultimi tempi: è un gioco di ruoli che rivendica tutta la potenza immaginifica dell’infanzia e della sua capacità di costruire mondi complessi con cui riformulare una visione della realtà. Anche se piccola e fatta di calzini.
I. Tontardini
(da LiBeR 70)