“Da quando Marc Prensky usò la definizione 'nativi digitali' per contrapporre l’approccio alle nuove tecnologie dei ragazzi a quello degli adulti (definiti 'immigrati digitali') ... si è diffusa l’idea che i ragazzi 'sappiano usare il computer' in modo naturale e spontaneo, senza bisogno di alcuna istruzione specifica. Quest’idea sembrerebbe confermata ogni giorno nel vedere bambini e ragazzi di ogni età maneggiare smartphone e tablet con grande naturalezza e velocità ... I giovani oggi hanno un sacco di esperienza e sanno senza dubbio interagire con le nuove tecnologie, ma molto meno sono in grado di creare o esprimersi con le nuove tecnologie. È quasi come se sapessero leggere ma non scrivere'”. Così scrive Maurizio Caminito su LiBeR 102 presentando il progetto Scratch che ha l'obiettivo di insegnare ai ragazzi a programmare storie, giochi e animazioni interattivi.