Italo Calvino; ill. di F. Maggioni
Mondadori, 2005, 152 p.
(Contemporanea)
€ 15,00 - Età: da 9 anni
Con questo volume si completa la serie araldica di Calvino nella Contemporanea mondadoriana. Il Visconte mantiene le otto illustrazioni a colori di Emanuele Luzzati, tratte da un adattamento televisivo, scelte da Calvino per l’edizione nella collana ragazzi; il Cavaliere invece ha dodici illustrazioni a colori (più manciate in bianco e nero) di Federico Maggioni, realizzate appositamente per questa edizione. Scelta fantastica: sicuramente Calvino ne sarebbe stato felice, se è vero, come osserva Mario Barenghi nel primo volume calviniano dei Meridiani di Mondadori, che "la predilezione di Calvino per una ricerca artistica raffinata, variamente ispirata alle attività grafiche infantili, ha quasi il valore di un’implicita dichiarazione di poetica". Non a caso nel 1955 per l’edizione einaudiana delle Fiabe di Andersen, Calvino scelse di illustrarla con i disegni dei bambini di tutto il mondo. L’interpretazione di Maggioni accompagna magistralmente lo stile di Calvino, che in un’intervista del 1965 diceva che "chi scrive perché crede nelle cose del mondo e tiene a esse, chi si ostina a spiegare la vita, ricorre sempre a mezzi d’invenzione fantastica, a semplificazioni e organizzazioni violente e paradossali dei dati della realtà. Non per niente la poesia popolare é sempre stata fantastica, le grandi spiegazioni del mondo sono sempre apparse come favole o come utopie". Raccontava Calvino, a proposito del Visconte, che aveva fatto vari tentativi "per scrivere il vero romanzo realistico rispecchiante i problemi della società italiana", ma non c’era riuscito. "E allora, nel 1951 (avevo 28 anni e non ero affatto sicuro che avrei continuato a scrivere) mi sono messo a scrivere come mi veniva più naturale, cioè inseguendo i ricordi delle letture che mi avevano più affascinato fin da ragazzo. Anziché sforzarmi di costruire il libro che io dovevo scrivere, il romanzo che ci si aspettava da me, preferii immaginarmi il libro che mi sarebbe piaciuto leggere, un libro trovato in soffitta, d’un autore sconosciuto, di un'altra epoca e di un altro paese". Parole quanto mai adatte alle nuove generazioni di lettori, che divorano il fantasy e sembrano sature di letteratura realistica.
T. Buongiorno
(da LiBeR 70)