R. Mantegazza | Edizioni Junior, 2014 Riflessioni e percorsi per la Giornata della Memoria a scuola
Raffaele Mantegazza
Bergamo, Edizioni Junior, 2014, 191 p.
(CMC: cittadinanza memoria costituzione, 1)
ISBN: 978-88-8434-542-4 - Euro 15,80
Quarta di copertina
Dedicare un giorno alla riflessione sulla Shoah ha ancora senso? E ha senso nella scuola di oggi, multimediale, multiculturale, plurale? Il testo intende fornire una riflessione sul rischio che la Giornata della Memoria si riduca a un ritualismo poco significativo se non viene considerata come una sorta di visore critico da applicare a tutta l’esperienza scolastica dei bambini e dei ragazzi. L’idea è allora che gli scolari e gli studenti affrontino i temi relativi alla Shoah riportandoli all’attualità con una lettura critica dell’esistente (un esempio: riflettere sullo sterminio dei disabili nella Germania nazista deve portare a uno studio sulla presenza o meno di barriere architettoniche nella nostra scuola). Le proposte vengono declinate a partire dalla specificità psicopedagogica e didattica della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado, indicando strategie e consigli differenziati per età. Il tutto è presentato in un’ottica interdisciplinare, proponendo che il 27 gennaio costituisca un’occasione per mettere alla prova programmazioni didattiche ed educative più ampie attorno ai temi-chiave della Giornata della Memoria.
L'autore
Raffaele Mantegazza è professore di Pedagogia interculturale presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Milano-Bicocca.
Indice
Introduzione - Prima e dopo il 27 gennaio: una Giornata lunga un anno (e più)
I. soggetti e contesti
1. La Giornata della Memoria nella scuola del XXI secolo
2. La Giornata della Memoria nella scuola multiculturale
3. La Giornata della Memoria nella quotidianità scolastica
3.1. La scuola primaria
3.2. La scuola secondaria di primo grado
3.3. La scuola secondaria di secondo grado
4. Un progetto di continuità: solo un'utopia?
II. temi e riflessioni
1. La memoria
1.1. La scuola primaria
1.2. La scuola secondaria di primo grado
1.3. La scuola secondaria di secondo grado
2. La violenza
2.1. La scuola primaria
2.2. La scuola secondaria di primo grado
2.3. La scuola secondaria di secondo grado
3. Le vittime
3.1. La scuola primaria
3.2. La scuola secondaria di primo grado
3.3. La scuola secondaria di secondo grado
4. Il razzismo
4.1. La scuola primaria
4.2. La scuola secondaria di primo grado
4.3. La scuola secondaria di secondo grado
5. Bambini e ragazzi nei campi della morte
5.1. La scuola primaria
5.2. La scuola secondaria di primo grado
5.3. La scuola secondaria di secondo grado
6. Obbedire, ignorare, disobbedire
6.1. La scuola primaria
6.2. La scuola secondaria di primo grado
6.3. La scuola secondaria di secondo grado
7. Sopravvivere, resistere, testimoniare
7.1. La scuola primaria
7.2. La scuola secondaria di primo grado
7.3. La scuola secondaria di secondo grado
8. La giustizia e il perdono: da Norimberga alle colpe italiane
8.1. La scuola primaria
8.2. La scuola secondaria di primo grado
8.3. La scuola secondaria di secondo grado
9. Il neonazismo e il negazionismo
9.1. La scuola primaria
9.2. La scuola secondaria di primo grado
9.3. La scuola secondaria di secondo grado
III. strategie e metodi
1. Lo studio della storia
2. L'ascolto dei testimoni
3. La memorialistica
4. I pellegrinaggi nei lager
5. Il mondo delle arti
IV. finalità e valutazioni
1. Interrogando i ragazzi: la Giornata della Memoria crea testimoni?
2. Interrogando la scuola: la Giornata della Memoria crea cambiamenti?
3. Interrogando il territorio: la Giornata della Memoria crea relazioni?
Conclusione - La mattina del 28: testimoni di allegria
Appendici
A. Risoluzione adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul ricordo dell'Olocausto (A/RES/60/7, I novembre 2005)
B. Legge 20 luglio 2000, n. 211, “Istituzione del ‘Giorno della Memoria' in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”
C . Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio adottata con la Risoluzione 260 (III) A dell'Assemblea generale dell'Onu il 9 dicembre 1948 ed entrata in vigore il 12 gennaio 1951