Letteratura per l’infanzia, spaesamento e traduzione letteraria nel discorso di accettazione di un premio della scrittrice argentina
L’IBBY è un organismo internazionale nato nel 1953 come osservatorio sulla situazione del libro per ragazzi e come comitato per sancire l’impegno a far circolare la buona letteratura. Ogni due anni l’IBBY designa nell’ambito dei suoi congressi internazionali gli Hans Cristian Andersen Awards - premi per autori (istituito a partire dal 1956) e illustratori (dal 1958), la cui opera ha dato un contributo significativo alla letteratura per bambini e ragazzi – attraverso la segnalazione di candidature da parte delle sezioni nazionali di 72 paesi, selezionate poi da una giuria di esperti. Nel congresso del 2012, dedicato ai temi dello spaesamento, della migrazione, della frontiera, dell’appartenenza e della nostalgia sono stati premiati, come già detto, la nostra scrittrice argentina, di Cordoba, figlia di migranti italiani, e l’illustratore americano di origine ceca Peter Sìs.
Scopo di questo libretto è tradurre la riflessione di un’autrice che nell’accettare un importante premio ragiona a voce alta sul proprio impegno letterario ed estetico; proprio mentre viene accolta con entusiasmo la pubblicazione in Italia del suo nuovo romanzo La bambina, il cuore e la casa, curata dall’editore Mondadori, nella traduzione di Ilide Carmignani. La storia ha come protagonista Tina, 5 anni, che ogni domenica si reca insieme al padre, con cui vive a casa della nonna, in un villaggio vicino, dove vivono la mamma della bambina e il suo fratellino Pedro, affetto da sindrome di Down. Tina aspetta sempre con ansia la domenica e, quando arriva la sera non vorrebbe mai andarsene e lasciare la madre e il fratello. Dopo che Pedro subisce un’operazione, in particolare, la bambina insiste sempre di più per potersi fermare più a lungo a casa della mamma, e alla fine ottiene il permesso di trasferirsi da lei. Il padre invece continuerà a vivere con la nonna, ma resta la speranza che un giorno la famiglia si possa riunire.
Ancora nel libretto, presentato in occasione di Bologna Children’s Book Fair 2013, che si avvale della stessa immagine di copertina del libro, troviamo anche una conversazione con la traduttrice di quest’ultimo lavoro dell’Andreutto, un sunto della trama e un estratto del primo capitolo.
Da rilevare, nel discorso dell’autrice premiata, una grande attenzione al linguaggio e allo stile narrativo. Del primo ne ricerca “Il palpitare, il suo perenne e fuggevole movimento”, in contrapposizione a libri neutri “omologati, tutti simili per argomenti e usi della lingua”. Accusata dagli editori degli altri paesi di una scrittura “troppo argentina”, lei ribatte “Ma è proprio lì, nelle parole della società che lo circonda, che risiede la sfida di uno scrittore… Nello stesso tempo, più ci immergiamo in ciò che è specifico e per questo la nostra scrittura si fa meno standard, più la sua esportazione diventa difficile. Nel mio caso tutto ciò si complica, perché ho utilizzato le diverse sfumature che il castigliano argentino assume nelle varie regioni del mio paese; non perché io volessi creare un catalogo delle lingue della mia terra, ma perché la voce del personaggio stesso me lo imponeva”. Del secondo sostiene di non fare differenza tra scrittura per adulti o per ragazzi; peraltro sintetizza così il suo agire narrativo “Si tratta piuttosto del desiderio di guardare ‘con gli occhi dell’altro’ alcune immagini che mi interrogano, che oppongono resistenza all’oblio. Mentre scrivo mi confronto soprattutto con i miei pregiudizi, mi metto in discussione, e vorrei che anche il mio lettore – piccolo o grande che sia – si mettesse ugualmente in discussione, si sentisse portato a prendere una posizione”. Nella parte conclusiva del discorso alcune riflessioni sulla propria specificità di scrittrice in relazione alla comunità di appartenenza “Così, mentre cercavo la mia identità nella storia di un ragazzo che attraversa l’oceano, in quella dei bambini cartoneros di una favela argentina, in quella di una bambina che desidera vivere con la madre o in quella di una giovane un po’ smarrita, tutti personaggi in qualche modo inconsapevoli, puri o alla ricerca di amore, stavo cercando in qualche modo misterioso l’identità del mio popolo”.
Claudio Anasarchi
Maria Teresa Andruetto : la costruzione dei lettori : letteratura per l’infanzia, spaesamento e traduzione letteraria
Mondadori, 2013
19 p. ; 23 cm
Informazioni:
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