Storia dell’immondizia
Marco Maselli
Editoriale Scienza, 2012, p. 80
(A tutta scienza)
€ 7,90 ; Età: da 8 anni
La raccolta differenziata, il riuso e il riciclo sono temi ricorrenti nella divulgazione dedicata ai bambini, ma pochi autori per ragazzi hanno provato a indagare l’immondizia in una prospettiva storica. È il caso di Mirco Maselli e della sua Storia dell’immondizia che riempie finalmente un vuoto offrendo al lettore molti spunti di riflessione su un aspetto tanto importante quanto poco “appetibile” della quotidianità.
Maselli ha alle spalle un’esperienza ventennale di autore e di illustratore di fumetti – le avventure di Lupo Alberto e di Cattivik hanno anche la sua firma – e dello stesso umorismo permea la pubblicazione, che ripercorre le epoche principali della storia occidentale raccontandole dal punto di vista inedito dei rifiuti, fotografati nel susseguirsi delle civiltà. A partire da quelle dell’antichità, si pensi alle prime discariche pubbliche dell’isola di Creta, dove già nel 3000 A.C. si scavavano grandi pozzi, che venivano riempiti da strati di immondizia e ricoperti di terra, fino all’epoca medioevale quando le persone usavano disfarsi di ciò che non era loro necessario gettandolo direttamente per la strada (con conseguenze immaginabili dal punto di vista igienico-sanitario!), sino a arrivare all’epoca moderna, all’invenzione della plastica, non biodegradabile, che segna un punto di svolta nella storia dell’immondizia.
Se le parti dedicate alla storia passata sono molto ben documentate e narrate, con una ricchezza e una varietà di aneddoti curiosi su personaggi e autorità impegnati nella lotta allo smaltimento dei rifiuti, quella dedicata alla contemporaneità, ben più complessa, avrebbe meritato un maggiore approfondimento. Gli effetti, devastanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico, della società dei consumi, del mondo usa e getta in cui siamo immersi, la conseguente urgenza di scelte, di stili di vita sobri e rispettosi del pianeta, vengono solo accennati. Una scelta voluta? Ce lo auguriamo, perché potrebbero costituire l’oggetto della seconda parte del libro, una storia ancora tutta da scrivere.
Francesca Brunetti
(da LiBeR 95)
