È dentro di noi un fanciullino…
A un secolo dalla morte di Giovanni Pascoli su LiBeR 95 alcune considerazioni di Pino Boero sul rapporto tra il poeta e l’infanzia. “La lettera del gennaio 1901 all’amico Angiolo Orvieto è eloquente: Pascoli, destinato di lì a pochi anni a occupare la cattedra universitaria bolognese del ‘vate-poeta-professore’ Carducci, vorrebbe conquistare anche lo spazio di De Amicis, diventare sintesi fra i due opposti che hanno contribuito a costruire l'immaginario (e l'immagine) del nostro Paese. È vero d'altra parte che in molte altre occasioni il poeta dichiara di voler comporre un libro di poesie ‘fanciulline’ o ‘uccelline’ destinato all'infanzia, ne parla in più occasioni soprattutto ai figli degli amici...”.