La guerra degli scoiattoli
Carla Ciccoli, ill. di Desideria Guicciardini
Piemme, 2012, p. 134
(Il battello a vapore. One shot)
€ 11,00 : Età: da 8 anni
In una Londra ricca di parchi verdeggianti scoppia una guerra. I contendenti sono i nativi scoiattoli rossi e i loro cugini grigi, venuti una prima volta dall’America in visita, poi rimasti lì perché attratti dalle ghiande inglesi, cibo prediletto degli scoiattoli rossi. Purtroppo le ghiande spariscono per sempre in seguito alla voracità degli ultimi arrivati. L’odio porta all’emissione, da ambedue le parti, di leggi severissime che proibiscono ogni contatto tra le due razze. Una coppia di piccioni viaggiatori si trova nel nido un cestino con uno scoiattolino rosso neonato e un biglietto che li prega di adottarlo. Anche se rimangono interdetti quando si accorgono che il piccolo ha una bella coda grigia, ed è quindi un mezzosangue, i due decidono di correre qualunque rischio. Ogni giorno, quando il loro Lenny è ancora addormentato, gli tingono la coda grigia con una rossa polvere africana. Così il bambino cresce tranquillo, conosce il piacere dell’amicizia col pipistrellino Bart, va a scuola volentieri, anche se fa esperienza dei bulli. Sono proprio loro che lo gettano in uno stagno e quando Lenny torna a riva tutto bagnato con la coda che ha perso il colore rosso, lo chiamano mezzo sangue e cominciano a dargli la caccia a cui tutti gli scoiattoli rossi partecipano. Qui si aprono due scenari nuovi: quello della Resistenza, un movimento di grigi e rossi uniti insieme per far cessare l’odio e le ostilità e quello di una rivelazione che Lenny riceve.
Le pagine che raccontano i timori, le incertezze di Lenny, tutt’altro che pronto per il ruolo di eroe, e poi il coraggio della sua scelta sono le più riuscite del libro. Peccato che alla soluzione positiva del conflitto secolare tra gli scoiattoli l’autrice faccia seguire una pagina di “indottrinamento” sul tema del diverso, mentre in diverse pagine anteriori aveva già fatto capire con disinvoltura e senza peso i vari versanti di questo tema.
I bambini sono più intelligenti di quel che non si creda: dipende dal modo in cui gli si parla. Molto bello e stimolante, per libere ipotesi da parte loro, il finale semiaperto sulle speranze di Lenny di un possibile ritorno dei suoi veri genitori.
Carla Poesio
(da LiBeR 95)
