Camping Blu
Vanna Cercenà
Einaudi Ragazzi, 2011, p. 126
(Storie e rime)
€ 8,50 ; Età: da 9 anni
Un lungo racconto che si svolge in un camping estivo, nascosto tra le montagne della Toscana. Gli avvenimenti di una estate li racconta Blu, una ragazza dodicenne che ha ereditato questo strano nome da una nonna scomparsa prematuramente. Il camping è gestito dalla sua famiglia: padre, madre, fratello maggiore di quattro anni. In una villa vicina abitano amici di ceto sociale piuttosto notevole: una mamma (Teresa) con un figlio (Alessio) sedicenne.
In aiuto ai genitori di Blu arriva ogni anno una famiglia di Rom: quest’anno a loro si è aggiunto il cugino Misha, che ha perso i genitori in un incidente automobilistico, uccisi da un pirata della strada.La vita trascorrerebbe senza eventi particolari se nella villa degli amici non fosse avvenuto un furto: madre e figlio legati strettamente e chiusi in uno sgabuzzino, rubati tutti i gioielli e quadri di valore. La colpa viene data ai Rom del camping: i carabinieri perquisiscono la loro roulotte e nel letto di Misha trovano uno dei gioielli scomparsi dalla villa. Molti i campeggiatori che assumono le tradizionali posizioni contro gli zingari. Blu non ci crede, e addirittura nasconde Misha il quale, anche se dodicenne, viene ricercato dai carabinieri.
Vanna Cercenà, scrittrice che ha al suo attivo molti libri di valido interesse, affronta il tema sociologico con estrema misura senza mai cadere nella retorica, abbastanza facile in argomenti di questo tipo. La storia si snoda al giusto livello: la ragazza protagonista e i suoi amici agiscono secondo i limiti della loro età, vivendo il “giallo” della vicenda senza mai strafare, evitando inutili comportamenti adultistici.
Prima che il camping chiuda, Misha recita una poesia alla sua amica Blu: “Noi zingari viviamo sulle colline sotto gli alberi / E sui boschi che danno sul mare e sui monti / siamo zingari come gli uccelli e i pulcini / tutti zingari quando ci partorì nostra madre”.
Roberto Denti
(da LiBeR 93)