Terremoto
Ermanno Detti, copertina illustrata da Gianni De Conno
Bohem Press Italia, 2011, p. 160
€ 16,50 ; Età: da 12 anni
Due tipi di terremoto sconvolgono la vita della tredicenne Marina. Uno è un terremoto psicologico causato dalla casuale scoperta di non essere la figlia di genitori biologici, ma di essere stata adottata, appena nata, da Alvaro e Lucia, che l’hanno fatta crescere con amore. L’altro terremoto è un susseguirsi di scosse violente di alta magnitudo che travolge la città in cui vive Marina e sono precedute di poco dagli interrogativi incalzanti che la ragazzina rivolge a babbo e mamma con un tono risentito, perché i due non le hanno mai rivelato la verità. Il crollo della casa impedisce ogni piena spiegazione. Solo Marina riesce a uscire dalle macerie. Si dà a una corsa pazza insieme a quanti cercano di uscire fuori dalla città e si ritrova vicino a un camper dove un’anziana coppia l’accoglie con premura. Sono due nomadi: un barbone lui, una zingara sua moglie, tra le più belle e originali creazioni di Detti. Sono portatori di temi forti come il razzismo, la libertà di scegliersi un modo di vivere, la generosità e il desiderio, ormai tardivo, di avere con loro una creatura da amare. Riempiono le giornate di Marina susseguenti al disastro. Il terremoto interiore della ragazza intreccia strettamente la tragica situazione della città semidistrutta, l’angoscia per i genitori dati per dispersi e la pungente voglia di sapere chi sono i suoi veri padre e madre. Ai due nomadi si unisce Romeo, un giornalista, quasi un deus ex machina: insieme aiutano Marina a rintracciare Alvaro e Lucia – erroneamente dati per scomparsi – e a scoprire chi sono i genitori che la dettero in adozione. Qui si inserisce il punto focale della vicenda della ragazza che si rende conto, col passare dei giorni, di quanto il pensiero dell’ignota sorte di Alvaro e Lucia sia molto più forte della sua ansia di conoscere i genitori veri. È proprio Romeo ad assicurarle che gran parte dei ragazzi, nella sua stessa condizione di adottati, sentono e capiscono di amare intensamente soprattutto coloro con cui hanno diviso anni di vita.
Detti non fa ricorso a soluzioni ottimistiche. Lascia Marina con un difficile futuro davanti a sé, ma sa suggerire, tra le righe, l’esortazione ad accettare la vita com’è, con coraggio e con serenità.
Carla Poesio
(da LiBeR 92)