Il signor Agostino
Ingo Schulze, ill. di Julia Penndorf; trad. di S. Zangrado
Artebambini, 2011, p. 48
€ 16,50 ; Età: da 3 anni
Il signor Agostino è un uomo distinto e solitario, che osserva la vita degli altri davanti alla porta di casa, incapace di attraversare la strada (e il mondo) se non per questioni di prima necessità. Più che il rapporto con le persone, è quello con le cose – un cappello e l’ombrello in particolare – a infondergli serenità e fiducia. La vita del signor Agostino è scandita da quella “sicurezza degli oggetti” (titolo di una raccolta di racconti della scrittrice statunitense A.M. Homes) che influenza nondimeno il vivere di tutti noi. Ma gli oggetti (come le persone) non sono eterni, e quando al signor Agostino capita di dimenticarli da qualche parte o di perderli, un senso di disperazione e profondo smarrimento lo assale fino a renderlo dimentico di se stesso. È proprio in uno di questi momenti di opacità che ad Agostino succede prima di lanciare un sasso contro una bambina colpevole di averlo preso in giro; poi di finire sotto a una macchina dopo aver attraversato la strada senza guardare. Dopo aver perso conoscenza, il signor Agostino si risveglia in un letto di ospedale: a prendersi cura di lui, oltre al cappello e all’ombrello adorati, egli trova anche Clara, la bambina alla quale ha tirato il sasso. Sarà proprio l’inaspettata amicizia con Clara – cui seguirà il salvifico incontro con un cane trovatello – a determinare un radicale cambio di rotta nella vita del Signor Agostino…
Scritto dal tedesco Ingo Schulze, Il signor Agostino è un racconto profondo e inconsueto, che si presta a molte interpretazioni, su più livelli di lettura. La morale – ammesso ne esista una – è niente affatto scoperta. Il signor Agostino parla di noi, delle nostre nevrosi e insicurezze, delle ataviche paure abbandoniche che riversiamo anche sulle cose e dell’impagabile ricchezza che un’amicizia inattesa può portare nella nostra vita. Pur essendo una storia malinconica, il tono della narrazione non è mai triste. Bellissime le illustrazioni, coloratissime e stilizzate, firmate da Julia Penndorf.
Sara Deriu
(da LiBeR 92)