L’occhio del corvo: la prima avventura del giovane Sherlock Holmes
Shane Peacock; trad. di L. Santini
Feltrinelli, 2011, p. 254
(Feltrinelli kids)
€ 14, 00 ; Età: da 12 anni
Sono passati più di 120 anni dalla prima indagine di Sherlock Holmes (Uno studio in rosso) e 80 dalla morte del suo creatore, eppure la figura del grande detective continua ad abitare nell’immaginario contemporaneo, a provocare riletture, remake, imitazioni, serialità e sequel. Ora in una sorta di prequel troviamo il tredicenne Sherlock povero e frustrato, figlio di una nobildonna sposata a un filosofo e scienziato ebreo e, per questo, lei ripudiata dalla famiglia e lui cacciato dall’università. Il ragazzo rivela già le brillanti doti di osservazione e analisi che ne faranno il più famoso investigatore di tutti i tempi, soffre la condizione di miserabilità che sa ingiusta, odia malvagità e crimine.
Una giovane e bella donna viene trovata accoltellata in un vicolo dei bassifondi, solo i corvi, attirati da oggetti luccicanti come i gioielli o come un occhio di vetro (poi determinante per scoprire l’assassino), hanno visto. Il giovane detective dovrà entrare nelle penne nere e oleose dell’uccello, adottare il suo sguardo, raccogliere e collegare indizio dopo indizio, fare ipotesi e provarle, per salvare un giovane arabo – che la polizia vuol trasformare in facile capro espiatorio – e addirittura se stesso.
Il racconto è fascinosamente ambientato nel 1867 in una Londra tutta dickensiana, magnifica e orribile, opulenta e miserabile, tra ricchi palazzi e fetide topaie, avvolta in un’onnipresente nebbia giallognola che favorisce un’atmosfera gotica, dark, dove compaiono figure bizzarre o mostruose, spesso criminali. Ma anche dove, nelle piazze del centro, si possono incontrare personaggi storici come il reverendo Carroll o l’amatissimo Dickens, il premier Gladstone e Disraeli, che diverrà anche lui primo ministro, malgrado sia ebreo, come ricorda a Sherlock il padre per rincuorarlo quando gli altri ragazzi lo insultano come Giuda. Il romanzo sociale si contamina col feuilleton. Malefactor, capo degli Irregolari, che ammira e aiuta Sherlock ma sembra anche detestarlo, si annuncia già come un “Napoleone del crimine” in miniatura: diventerà forse il nemico mortale Moriarty? Siamo soltanto alla “prima avventura”, come promette il sottotitolo del libro.
Fernando Rotondo
(da LiBeR 92)
