Fiori in famiglia: storia e storie di Eva Mameli Calvino
Elena Accati, ill. di Anna Curti
Editoriale Scienza, 2011, p. 91
(Donne nella scienza)
€ 12,00 ; Età: da 11 anni
La passione per la ricerca scientifica e per il trasferimento della conoscenza sono stati al centro della vita di Eva Mameli. A ciò si aggiungono impegno, rigore e concretezza, ma anche tanto anticonformismo e spirito civico, costanti della sua avventura esistenziale, che sicuramente hanno contribuito a farne una delle scienziate più interessanti del primo Novecento italiano. Anche per questo vale la pena di leggere Fiori in famiglia: storia e storie di Eva Mameli Calvino, la biografia della studiosa di botanica e di floricoltura, nota ai più per essere stata la madre di Italo, “la maga buona che coltiva gli iris”, come amava definirla lo scrittore.
Le tappe principali della vita della donna parlano da sole e costituiscono un’occasione unica per riflettere sul rapporto tra scienza e destini, individuali e collettivi.
Eva nacque a Sassari nel 1886 e visse l’infanzia e l’adolescenza in un ambiente familiare caratterizzato da tanta armonia e libertà, a diretto contatto con la natura. In Sardegna frequentò un liceo pubblico fino ad allora riservato ai maschi. Ma non si spaventò, proseguì gli studi “nel continente”, all’università di Pavia dove, una volta laureata in scienze naturali, conseguì il diploma della scuola di magistero e l’abilitazione all’insegnamento. Fu la prima donna in Italia a ottenere la libera docenza di botanica, esercitata con passione fino alla svolta della sua vita, l’incontro nel 1920 con Mario Calvino, che sposò per procura e seguì nella Stazione agronomica di Santiago de las Vegas. A Cuba la coppia lavorò assiduamente per mettere al servizio degli altri, i campesinos analfabeti e affamati, la conoscenza scientifica. Un’esperienza fruttuosa di vita comune che proseguì anche al rientro in Italia, quando i Calvino fondarono la Stazione sperimentale di floricoltura di San Remo, riservando al laboratorio parte della propria abitazione, Villa Meridiana. Elena dette un contributo fondamentale allo sviluppo della florovivaistica italiana, dedicando energie anche alla divulgazione. La riedizione nel 2011 de 250 quesiti di giardinaggio risolti è eloquente. Il suo impegno civile rimane impresso: in tempo di guerra la donna nascose i partigiani della zona, in quelli di pace fu attiva nella difesa dalla speculazione edilizia della riviera.
Francesca Brunetti
(da LiBeR 92)
