I colori del buio
Kathryn Erskine; trad. di G. Iacobaci
Mondadori, 2011, p. 197
(Gaia)
€ 9,00 ; Età: da 12 anni
“La sparatoria alla Virginia Tech University, avvenuta il 16 aprile 2007, con le sue trentatré vittime, fu orribile e devastante... Accadde letteralmente sotto casa mia”, scrive Kathryn Erskine, una scrittrice statunitense che si occupa da tempo dei disturbi del linguaggio. “Questo libro è stato ispirato dagli eventi della Virginia Tech e anche dal mio bisogno di spiegare cosa significa per un bimbo essere affetto da Sindrome di Asperger”.
La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo, imparentato con l'autismo, e prende il nome da uno psichiatra e pediatra austriaco, il cui lavoro venne riconosciuto soltanto negli anni Novanta. Si tratta sempre di persone di elevata intelligenza, ma con difficoltà di comunicazione, formule di pensiero ripetitive, incapacità di leggere le emozioni sul volto degli altri.
Il romanzo racconta di Caitlin, una bambina con questo disturbo, che non ama essere toccata e ha un rapporto difficile con le persone che la circondano. Ha perduto il fratello Devon nella sparatoria della Virginia Tech: era un punto di riferimento fondamentale per lei. Per fortuna la bambina può contare sull'assistente scolastico, che non sempre riesce a penetrare nelle sue angosce, ma ha conquistato la sua fiducia e il suo rispetto. Scritto in prima persona, questo diario permette di seguire passo passo il modo in cui la piccola Caitlin affronta i propri problemi e riesce a superarli. È ostinata e non si arrende, si aiuta con un dizionario che non abbandona mai. A poco a poco riuscirà a comprendere le ragioni degli altri, che sono diversi da lei, e persino ad aiutare suo padre, disperato per la morte di Devon. Quando il ragazzo è stato ucciso stavano costruendo insieme una cassapanca, che gli sarebbe servita per ottenere la promozione al grado di Aquila negli Scout.
Anche a scuola Caitlin ha i suoi problemi: il cugino dell'autore della sparatoria è un suo compagno, che a ricreazione la tormenta. Lei riesce a comunicare soltanto con un altro ragazzo, e fatica a comprendere l'idea di un lavoro di gruppo. Invece è bravissima nel disegno, ma il suo mondo è in bianco e nero. Entreranno i colori solo nel finale, quando Caitlin avrà convinto suo padre a terminare la cassapanca, con il suo aiuto: questo per lei significa Pacificazione.
Teresa Buongiorno
(da LiBeR 92)
