Ligabue
Giuseppe Zironi; ill. di H. Binder
Zoolibri, 2011, p. 144
€ 18,00 ; Età: da 10 anni
Trattasi della drammatica biografia del pittore naïf Antonio Ligabue, scritta con apprezzabile chiarezza narrativa e illustrata con grande efficacia iconica. Ciò premesso, il volume merita alcune considerazioni a margine perché piuttosto originale nella struttura grafico-narrativa.
Si tratta infatti di un caso particolare di “narrativa illustrata” a metà strada tra il tradizionale libro illustrato e il recente libro di “narrativa grafica”, quella svolta mediante una serie d’immagini in sequenza, come nel fumetto, appoggiate o meno da un breve testo in didascalia o nelle nuvolette del parlato. In pratica si tratta di un tradizionale testo scritto abbondantemente illustrato con immagini disposte isolatamente (nel testo o fuori testo) o in serie. In più di un caso le immagini, qui prive di testo, si sviluppano su più pagine dando la sensazione, per brevi tratti, di un fumetto muto. Il che, per certi versi, ricorda la tradizione dei “romanzi visivi o senza parole” realizzati tra gli anni ’20 e ‘50 del ‘900 da artisti come il fiammingo Frans Masereel, il tedesco Otto Nueckel e l’americano Lynd Ward mediante serie d’incisioni su legno in sequenza dal sapore più o meno espressionista. Binder non incide su legno ma su speciali cartoni di colore nero dai quali ricava le immagini con la tecnica dello scraping, l’eliminazione per graffiatura di parte della superficie nera sì da far emergere il bianco sottostante. L’effetto finale, simile a quello della xilografia, è così particolarmente adatto ad accentuare i contrasti tra bianco e nero e, quindi, a evocare situazioni cupe e drammatiche, come, nel caso di specie, la tragica esistenza del nostro più grande pittore naïf.
Opere di questo tipo sono altresì adatte a soddisfare lettori adulti e adolescenti. I primi ne possono ammirare l’apprezzabile caratura artistica unitamente al piacere della visione, i secondi il forte impatto visivo e l’efficacia comunicativa.
Si può essere sicuri che quando vengono date in pasto a menti giovani e malleabili icone artisticamente stimolanti, come quelle di Binder in questo volume, alla fine le teste dei ragazzi non restano inerti e almeno qualcuna ne ricava qualche vantaggio.
Giulio C. Cuccolini
(da LiBeR 91)
