The frozen boy
Guido Sgardoli
San Paolo Edizioni, 2011, p. 208
(Narrativa San Paolo ragazzi)
€ 15,00 ; Età : da 12 anni
Robert Warren, fisico nuclare tra i creatori delle bombe di Hiroshima e Nagasaki, dopo la guerra viene trasferito in Groenlandia, a servizio di una base militare americana. In questa terra di ghiaccio e luce perenni, l’animo tormentato dalle morti in Giappone e dal ricordo colmo di rimpianti su suo figlio prematuramente scomparso, Robert decide di suicidarsi.
Ma prima di lanciarsi da una scogliera, viene distratto (e salvato) da un bagliore metallico, proveniente da qualcosa incastrato nel ghiaccio. Avvicinatosi, si accorge che a creare il riflesso non è un oggetto, ma il corpo ibernato di un ragazzo; che – trasportato nell’infermeria della base – diventa l’attrazione di tutti. A chi appartiene il corpo? Cosa ha fatto sì che si trovasse in mezzo ai ghiacci? In quale epoca è vissuto il ragazzo, visti i suoi abiti fuori moda?
Poi avviene il miracolo: il corpo, in infermeria, d’un tratto si rianima, riprende vita. Robert Warren si prende cura di lui in ogni momento, parlandogli dolcemente, trasmettendogli calore. Così facendo, anche il suo cuore arido e cinico ritorna a battere. Ma la rinascita di Jim (così si chiama il ragazzo) è un caso così straordinario da attirare l’attenzione della comunità scientifica, che vuole studiarla. Per impedire ogni accanimento sul corpo debole di Jim, Robert lo rapisce e con lui intraprende un viaggio all’ultimo respiro che porterà entrambi a riconciliarsi con i rispettivi passati, in un finale catartico e commovente.
Jim e Robert risorgono tramite un medesimo processo di scongelamento. Se Jim rivive solo dopo aver eliminato il ghiaccio che lo ha tenuto prigioniero, anche Robert tornerà alla vita dopo aver sciolto il dolore ibernato che bloccava il suo cuore. Come nella meravigliosa fiaba di Andersen La regina delle nevi, anche per Jim e Warren è l’amore a liberarli dai rispettivi ghiacci, il calore di quel sentimento che nasce e che li lega fino al momento in cui devono separarsi.
The frozen boy è un romanzo ben scritto e pregno di coraggio. Ci vuole coraggio per parlare di morte (e di rinascite, e di vita…) dalla prima all’ultima pagina. E ci vuole sapienza per farlo con la schiettezza e la poesia di Sgardoli.
Silvana Deriu
(da LiBeR 91)