Come il boia perse il suo cuore
K.M. Grant; trad. di L.A. Dalla Fontana
Salani, 2010, p. 207
€ 13,00 ; Età: da 11 anni
Inghilterra alla metà del Settecento. Il libro si apre sulla scena dell’esecuzione di un giacobita, il colonnello Frank Grandville, sfortunatamente impegnato a sostenere la causa papista in opposizione al legittimo sovrano Giorgio II. Secondo il risvolto del libro pare si tratti proprio di un antenato della Grant, ultimo nel tempo a essere condannato a una pena capitale dal rituale così macabro. Dopo un’impiccagione, infatti, interrotta prima dell’ultimo respiro della vittima, succede il suo squartamento e infine la decapitazione. La testa doveva rimanere infilata in una picca sugli archi di Temple Bar, una delle famose porte della città, mentre i legittimi familiari potevano riportarsi a casa, a loro spese, il corpo privato anche delle interiora che venivano bruciate sul patibolo.
Assiste all’orribile cerimonia Alice, una ragazzina nipote del decapitato con una dignità e una fermezza che incantano lo stesso boia. Il suo coraggio la spinge a una impresa temeraria: non farà seppellire il corpo privo della testa dello zio Frank e cercherà di riprenderla con una abilità degna di un campione di scalate. Inizia qui la parte avventurosa della trama che ha momenti di intensa suspense e di incalcolabili coincidenze. Alice riesce a impadronirsi della testa e a fuggire miracolosamente con l’ingombrante fagotto, inseguita a più tappe dai cavalleggeri Dragoni del Regno.
In un succedersi di affanni e peripezie entra in gioco anche l’amore. Di Alice infatti si innamora non solo il bel capitano Spaky che sfida gli ordini del suo implacabile maggiore, ma anche il boia che, rientrato in scena al momento dell’ascensione di Alice alla conquista della testa fissata alla picca, la salva miracolosamente dalla cattura da parte dei Dragoni. Si schiera dalla sua parte aiutandola in una lunga e complicata fuga entro Londra e fuori, insieme alla testa più volte persa e ripresa.
Tra i momenti in cui fa la sua comparsa un humour irresistibile ci sono la caccia alla testa nascosta nella cesta della biancheria sporca di un alto personaggio e il processo di stampo tipicamente inglese, con un verdetto sensazionale a carico di Alice, del boia, del capitano Spaky, arrestati tutti e tre. Dopo un nuovo tuffo nell’horror, si prepara un lieto fine col matrimonio di Alice e il capitano, venato da una delicata malinconia che investe la figura del boia, il personaggio più indovinato di tutti.
Carla Poesio
(da LiBeR 90)
