La mia vita con Yoda
Tom Angleberger; trad. di B. Ponti
Il castoro, 2010, p. 150
€ 12,50 ; Età: da 9 anni
Sfruttando la fama di Yoda, personaggio di rilievo in Guerre stellari, Dwight, un ragazzo singolare della scuola media McQuarrie, si costruisce un pupazzetto di carta somigliante con l’origami e lo porta infilato a un dito invitando i compagni di scuola a consultarlo come consigliere, previsore del futuro, informatore prezioso. Tommy, l’io narrante, appare dibattuto dal dubbio: sarà una bidonata di Dwight (che risponde alle domande dei consultanti con una voce contraffatta da ventriloquo e una ben dosata oscurità di senso) o c’è del vero nei responsi del pupazzetto? Decide perciò di creare una specie di giornale di bordo in cui ognuno dei suoi compagni che ha avuto una esperienza con Yoda, positiva o negativa, da un problema di cuore a uno scolastico, la scriverà a suo modo. Seguirà un commento di Harvey, il compagno intellettuale, il so-tutto, che insiste nel considerare Yoda una frottola ridicola e un altro di Tommy che espone i suoi dubbi e le sue innegabili simpatie per l’ambiguo pupazzetto. Ken, il compagno abile nel disegno, illustrerà ogni resoconto.
Nell’evento finale, una festa da ballo a scuola, il fenomeno Yoda non lascerà certezze assolute : piuttosto grandi simpatie per il buon umore e l’ottimismo che ha diffuso ampiamente.
Angleberger ci dà un ottimo esempio di costruzione narrativa, con capitoli di mani diverse, ben personalizzati, uno svolgimento di fatti di buon ritmo e una ritrattistica vivace in chiave perfetta con l’ambiente scolastico, dove di solito i ragazzi quotidianamente vivono le più intense emozioni e esperienze.
Nell’ambito della fiction a sfondo scolastico, in questo momento molto trendy, e con un gusto speciale per la vignetta o anche una mini-immagine di corredo al testo, il libro di Angleberger si distingue come una delle creazioni più azzeccate e vivaci.
Carla Poesio
(da LiBeR 89)