Io e Niente
Kitty Crowther, trad. di V. Malatesta
Almayer, 2010, p. 32
(EduGatto)
€ 12,50. Età: da 6 anni
Ci pare opportuno sgombrare il campo, da subito, da possibili fraintendimenti: non crediamo che i libri siano medicine, e dunque riteniamo che la letteratura per l’infanzia non abbia la ricetta per superare i piccoli o i grandi problemi della crescita. Non crediamo nemmeno che i libri per bambini debbano essere consolatori e terapeutici, né che debbano educare i piccoli a diventare “obbedienti, buoni e pii”. Riteniamo invece che compito della letteratura per l’infanzia consista nel conquistare il lettore per consentirgli di acquisire le strategie di lettura che gli permetteranno poi di apprezzare le storie intense che danno le parole per comprendere se stessi e gli altri, per dare voce a ciò che altrimenti rimarrebbe inesprimibile.
Premesso questo, dichiariamo la nostra soddisfazione nel veder tradotto, grazie alle Almayer Edizioni di Modena, questo bellissimo libro di Kitty Crowther, autrice belga recentemente insignita del prestigioso premio Astrid Lindgren. Lo conoscevamo da tempo e lo avevamo consigliato nella mailing list di Nati per leggere, come risposta all’accorata richiesta di una mamma. Il tema è grave e importante, di quelli che solo fino a qualche anno fa gli editori esitavano a proporre al pubblico italiano: la morte di un genitore.
Si tratta dell’intenso e malinconico racconto che la protagonista, la piccola Lilà, fa della propria vita: l’amicizia con Niente, un amico invisibile che l’accompagna ovunque, unico elemento della sua vita che lenisce il dolore per l’indifferenza del padre, e per la perdita della mamma. Narrato in prima persona, consente al lettore di identificarsi in modo profondo con la protagonista, di condividerne i sentimenti, di comprenderne la tristezza e di seguire con lei, infine, il contrastato percorso per uscire dal proprio isolamento. Il tentativo di coltivare il giardino di casa, e di far crescere i semi degli stupendi fiori blu lasciati dalla madre, le consentirà di riconquistare Niente e, soprattutto, di attirare l’attenzione del padre, con un finale a sorpresa che tutto chiude e tutto spiega, anche il piccolo amico invisibile. Una conclusione narrativa che ci commuove profondamente e che ci riempie di ammirazione per la straordinaria capacità di tessere storie che contraddistingue Kitty Crowther.
Angela Dal Gobbo
(da LiBeR 89)