Facciadalapide
Ferdinando Albertazzi
Sonda, 2010, p. 111
(Giallo noir)
€ 8,00 ; Età: da 14 anni
Ferdinando Albertazzi è uno scrittore per ragazzi (ma non solo per ragazzi) in bilico tra un’identità torinese e radici bolognesi, che ama spaziare tra case editrici e generi letterari e che in questa recente fase della sua produzione si sta dedicando al genere giallo-noir. Lo testimoniano tre storie edite da Sonda: Sbancomat, Serialkillergame, Facciadalapide. Ma non si tratta di un’operazione seriale, non ci sono investigatori a cui affezionarsi o bande di delinquenti sempre uguali a cui dare la caccia, bensì una moltitudine di attori e di occasionali professionisti del genere “chi l’ha visto”.
Tra i tre titoli scegliamo di raccontare Facciadalapide, storia di un pensionato schivo al limite della maleducazione, tal Ettore Bogliasco, che si trasforma in super ricercato da ben due bande criminali per via di un curioso gioco di somiglianze. Tutta colpa dell’insolito lavoro che il signor Ettore fa per arrotondare le entrate; quello di “prestafaccia”per le lapidi dei morti senza volto in un business che un’astuta agenzia di pompe funebri ha messo in piedi. Nulla di strano, dunque, che tra tante foto, – con occhiali e baffi, con un sorriso smaliziato e uno pensieroso, con un strato di cerone sul volto e una parrucca in testa – il signor Ettore finisca per assomigliare a qualche mascalzone. In particolare a un tipo che sbeffeggiando i complici era sparito con un bottino in diamanti. A risolvere il giallo e a chiarire gli equivoci ci penserà un trio di ragazzi assistito da un giovane, provetto informatico e hacker occasionale.
Il giallo-noir, si muove però con ironia anche su altri piani. Quello, ad esempio, delle dispute e delle passioni familiari in un condensato di piccole e grandi nevrosi. Accanto alla saga familiare, c’è il racconto del mondo dei pensionati, di questa terza età grigia che splende spesso di un pizzico di pazzia, lusso permesso a chi, grazie all’età avanzata, ha ben poco da perdere. E c’è il mondo pugliese, dove i protagonisti si muovono tra Bitonto, Bari e Barletta, un “nord del sud” dove la nuova imprenditorialità crea nuovi bisogni e nuovi mestieri. Come quello di dare un volto sulla lapide a chi non ce l’ha. Un omaggio al diktat contemporaneo “se non appari non esisti” (neppure come morto)?
Vichi De Marchi
(da LiBeR 89)