Destroy all cars
Blake Nelson; trad. di M. Martucci, A. Mari
Rizzoli, 2010, p. 244
(24/7)
€ 15,00 ; Età: da 15 anni
Il titolo e l’inizio del romanzo possono indurre in errore: il protagonista diciassettenne è infatti violentemente contrario alla attuale condizione umana di totalitarismo consumistico, tanto da proporre la completa distruzione delle automobili per salvare l’ambiente in cui viviamo. Ma l’altro tema fondamentale di Destroy all cars è quello della crisi adolescenziale, della difficoltà del passaggio dall’infanzia all’età adulta. “Quando mio padre ha abbandonato la nostra famiglia sono andato da un tizio col gilet per una consulenza psicologica. Era una consulenza psicologica. I miei lo pagavano…Pagare per avere una consulenza psicologica è stata l’ennesima riprova che i consumatori americani risolvono i problemi comprando qualcosa. Comprare è la nostra soluzione a tutto”.
La narrazione assume aspetti diversi: colloqui diretti fra i personaggi come fossimo di fronte a un testo teatrale, pagine di diario, considerazioni sulla vita quotidiana che diventano vicende essenziali per la comprensione della storia, nella quale James Hoff, il protagonista, si presenta con pagine di forte tensione emotiva. Non ci viene nascosto nulla della sua relazione con Sadie, la sua prima ragazza, con la quale il rapporto verrà interrotto dopo circa un anno. La relazione verrà ripresa quando i due si ritrovano in una fase più completa di maturità.
Al momento del nuovo incontro, Sadie dice a James a proposito del loro distacco: “Sai una cosa? Mi è proprio mancata la tua visione pessimistica del mondo. Mi è mancato quel meraviglioso alone di sciagura che proietti sulle cose”. I due ragazzi avranno un rapporto sessuale descritto dettagliatamente ma con molto pudore. La reazione di James sarà estremamente problematica e sostanzialmente negativa: “Sono stato innamorato, ma il sentimento che provo adesso non so cosa sia. Non è rimorso, non proprio. Neppure tristezza. Però non si tratta neppure di gioia o felicità”. Destroy all cars è un romanzo duro che non lascia speranze. Ma l’autore ha certamente ragione di presentare ai lettori la drammatica realtà in cui gli adolescenti sono coinvolti senza loro colpa.
Roberto Denti
(da LiBeR 89)