Il regalo nero
Dolf Verroen; trad. di D. Fiano, copertina di Wolf Erlbruch
Beisler Editore, 2010, p. 66
(Il serpente a sonagli)
€ 10,50 ; Età: da 10 anni
Maria compie 12 anni. “Un giorno da ricordare” ha detto papà. “Avere dodici anni vuol dire essere diventati grandi”. Il regalo del papà sta in un grande vassoio d'argento, sotto un pesante coperchio: è un bambino, molto piccolo. Uno schiavetto, nero nero. Una zia regala una frusta, perché possa farsi obbedire: a uno schiavo si può persino chiedere di leccare un dolcetto caduto in terra, come se fosse un cagnolino.
È un piccolo poema in prosa, quello che Dolf Verroen scrive dopo alcuni viaggi in Africa, per raccontare ai ragazzi com'era la vita nelle colonie, quando uomini, donne e bambini, venivano catturati per essere venduti ai proprietari delle grandi piantagioni americane. Maria è cresciuta in una di queste, sua madre le ha insegnato che la cosa più importante per una ragazza è di avere un bel portamento. È contenta del suo schiavetto, Koko, servizievole e silenzioso, anche se le pare un po' stupido: non sa dove è nato, non ha conosciuto né padre, né madre, sa solo che è stato comprato al mercato. E ha lo sguardo perso nel vuoto.
Tutto sembra perfetto, ma poi, un giorno dopo l'altro, questo mondo perfetto si sgretola, a poco a poco. Maria si accorge che lei e la sua famiglia sono bianchi e gli schiavi con cui dividono la loro vita sono neri. Papà compra una schiava nuova, “molto giovane, molto bella, e molto silenziosa”: la mamma piange sul suo ricamo, lo sguardo di Koko è pieno di domande. Una zia convince sua madre che uno schiavetto non va bene per una signorina, occorre una schiava capace di fare creme speciali, una donna che le stia vicino nella sua crescita. Ma Ula è grassa e lenta...
Sarà Maria alla fine a convincere suo padre che non è il caso di comprare una nuova schiava, dopo che la mamma ha sfigurato quella giovane e bella a cui lui dedicava troppe attenzioni. In questo mondo improvvisamente angusto e amaro, spunta una speranza: arriva una governante, una cugina povera che le insegnerà molte cose. Qualche anno sotto la sua guida e poi potrà frequentare il migliore dei collegi. In Svizzera.
È molto difficile parlare di questo piccolo capolavoro, così scarno, così apparentemente semplice, e così dolente, carico di sottintesi, problemi, angosce e domande. L'autore è un rinomato scrittore olandese, ha vinto per tre volte il Silver Slate Pensil, il più importante premio della letteratura per ragazzi in Olanda, e questo è il suo primo libro tradotto in Italia.
Teresa Buongiorno
(da LiBeR 88)