Banda di maiali!
Mireille D’Allancé; trad. di F. Rocca
Babalibri, 2010, p. 28
€ 12,00; Età: da 3 anni
La trasformazione nelle fiabe, nei miti e in molti racconti crea momenti di suspense fino a esaurirsi positivamente o in modo negativo. Ricordiamo la regina di Biancaneve o l’orco del Gatto con gli stivali. Gli dei dell’Olimpo cambiavano forma per soddisfare i loro desideri. La maga Circe ha trasformato in porci i compagni di Ulisse. Sono solo alcuni esempi molto noti che ispirano anche le storie di oggi che piacciono ai bambini, spesso artefici del cambiamento.
Banda di maiali! inizia da una situazione quotidiana, ma diventa una vicenda avventurosa e irreale con un retaggio fiabesco e un finale aperto alquanto malizioso. È l’ora della merenda, e mentre il papà legge il giornale, i tre figli “giocano” con lo yogurt, litigano, tirano giù la tovaglia con le conseguenze che si possono immaginare. Il padre arrabbiato grida: “Pulite tutto, immediatamente banda di maiali!” E sotto i suoi occhi esterrefatti, tre maialini fuggono dalla cucina e corrono verso il bosco calpestando l’insalata della signora Gina. Il padre rincorre i figli, e alle rimostranze della donna la chiama vecchia capra brontolona che tale diventa. Nel frattempo i tre porcellini si rotolano in una pozza di fango e non si accorgono del lupo che li prende e li infila in un sacco. Il padre lo raggiunge e lo abbatte a bastonate. Poi supplica i suoi “cari bambini” a uscire dal sacco. Li ha raggiunti anche la capra che il papà chiama “cara vicina” facendola ritornare la signora che si lamenta della sua insalata. I ragazzini risistemano la cucina. La mamma, al suo ritorno, si meraviglia di trovare tutto perfettamente pulito e in ordine. Il marito le spiega che si è comportato come un “asin...”. Malgrado sia messo in guardia dai figli, in cucina ora staziona un bell’asinello. I bambini spiegano che sanno come ritrasformarlo, ma la mamma, sorprendentemente, dice: “È carino però, con quelle orecchie grandi. Lo teniamo così?” Queste parole danno la possibilità al lettore di immaginare finali divertenti e inusuali.
Una gustosa storia, con un linguaggio colloquiale e con immagini che completano e arricchiscono la vivacità del racconto. I personaggi, in primo piano, ben caratterizzati, sono inseriti nell’ambiente quotidiano della casa e in un bosco dai teneri colori verdi, come delicati sono i colori di tutte le tavole.
Maria Letizia Meacci
(da LiBeR 88)