Una macchina da guerra
Robert Westall; trad. di L. Angelini
Salani, 2010, p. 189
€ 13,00 ; Età: da 12 anni
Pubblicato in Inghilterra da Macmillan nel 1975, The Machine Gunners è il primo romanzo di Robert Westall. Insignito della Carnegie Medal, il libro è stato adattato per il teatro dallo stesso autore, ed è diventato una importante serie televisiva per la BBC. Proposto in Italia nel 1989 dalla Mondadori con il titolo Una macchina da guerra, e fuori catalogo ormai da alcuni anni (come, inspiegabilmente, tutti i libri di Westall), la Salani lo ripropone ora in una rinnovata veste grafica.
In questa storia, in gran parte autobiografica, Westall ricostruisce i terribili mesi della “battaglia d’Inghilterra” (estate-autunno 1940), quando Hitler scatenò una intensa offensiva aerea contro la Gran Bretagna nel vano tentativo di piegare la resistenza della popolazione. Su questo sfondo, in una piccola città costiera del Nord, Garmouth, si collocano le vicende narrate nel libro. Tra un bombardamento e l’altro, il gioco preferito dai ragazzi è quello di andare alla ricerca di residuati bellici. Chas McGill possiede la miglior raccolta di “ricordi bellici” di Garmouth. Un giorno, mentre sta fuggendo nel bosco, si ritrova improvvisamente davanti la coda di un bombardiere tedesco, sulla cui torretta pende, lucente e nera, la mitragliatrice ancora intatta, accanto al corpo esanime del mitragliere.
Con l’aiuto dei compagni, Chas riesce a prelevare l’arma e a nasconderla nel loro rifugio segreto, la fortezza Caporetto. Al suo interno nasce una piccola comunità, con le sue regole, i suoi giuramenti, i suoi impegni. Il mondo degli adulti sembra completamente inaffidabile, e un fossato divide oramai la piccola comunità che ruota attorno alla fortezza Caporetto dal resto del mondo. Non è detto che la minaccia vera sia quella che arriva dall’esterno, dall’invasione da tutti temuta: la vera minaccia è assai più vicina e la battaglia sarà molto più lunga e difficile del previsto.
Un romanzo ambientato negli anni quaranta, ma che parla dei ragazzi di oggi e del loro eterno scontro con il mondo adulto, che sembra aver perso le chiavi per decifrare l’universo giovanile. Una metafora della crescita del tutto “attuale e senza tempo”, che possiamo finalmente riproporre ai giovani lettori, in attesa che siano presto ristampati anche tutti gli altri libri di questo grande autore anglosassone.
Gabriela Zucchini
(da LiBeR 87)