L’amore secondo Ismaele
Michael G.Bauer; trad. di G. Guidoni
Mondadori, 2010, p. 287
(Junior oro)
€ 14,00 ; Età: da 11 anni
Raramente un sequel è all’altezza del primo titolo di successo, ma questo ci riesce. Avevamo lasciato “il nostro (sfigato) eroe” alla fine di Non chiamatemi Ismaele (2008) impegnato in uno scambio dialettico con il “bullo di professione” Barry che minacciava: “All’anno prossimo”, a cui il nostro rispondeva: “Io ci sarò”. Adesso si ricomincia da capo: “Io non mi nascondo” dice Ismaele ora quattordicenne che si becca un cazzotto in faccia per difendere l’amico ciccione. La cosa si risolve presto definitivamente e abbastanza felicemente.
Nel frattempo hanno cominciato a prendere corpo altre due storie. La prima ha al centro l’amore (tra timidezze, equivoci, figuracce, gelosie, baruffe, dispetti), complice la bellissima prof Tarango decisa a far studiare poesia e Shakespeare, senza sospettare la tempesta ormonale che quei sonetti d’amore susciteranno. Ci sono l’imbranato Ismaele e Kelly occhicerulei che ha già un moroso molto “fico”, il genio della classe Scoobie, e la tredicenne sorellina Prue, che ha subito “alcuni interessanti sviluppi ed espansioni, se capisci cosa intendo”, a detta di Razza, amico vulcanico e dall’ego espanso. Sembra quasi di essere capitati in mezzo a un Sogno di una notte di mezza estate. Anche perché i ragazzi ci danno dentro a scrivere poesie per far colpo sulle “pupe”, ma con buon gusto e umorismo, senza parolacce.
La seconda storia vede il ritorno dei Dugonghi, mitica band di cui fa parte il papà di Ismaele, vent’anni dopo lo scioglimento, in un concerto che si terrà proprio nella palestra della scuola e alla cui organizzazione e realizzazione contribuiranno tutte le componenti, dal vicepreside ai professori agli studenti all’Associazione Genitori e a quella Ex Alunni (non dimentichiamo che siamo in Australia, dove sono emigrati molti italiani, come la famiglia di Orazio “Razza” Zorzotto, ma per loro fortuna nessuna Gelmini). Il successo è travolgente e coinvolgente oltre ogni aspettativa, musicale e amorosa: Ismaele scrive una poesia per Kelly e i due si baciano, scocca una scintilla persino fra il vicepreside e la mamma di Razza, in un mix davvero ben riuscito di amore, poesia (ispirata dal Bardo) e musica rock (alla Beatles), narrato con ritmo e linguaggio tipicamente anglosassone, ricco di immagini e metafore shock ma appropriate.
Fernando Rotondo
(da LiBeR 87)
