Speak: Le parole non dette
Laurie Halse Anderson; trad. di T. Lo Porto
Giunti, 2009, p. 192
(Y)
€ 19,90 ; Età: da 14 anni
A 10 anni dalla sua prima edizione, è approdato anche in Italia Speak di Laurie Halse Anderson, autrice statunitense di narrativa per adolescenti.
Primo giorno di liceo. Melinda sale sul pulmino che la porterà in una scuola dove tutti la conoscono ma dove nessuno le rivolgerà la parola. Emarginata, questo il vocabolo che le viene in mente, mentre viene inglobata nel sistema scolastico e ascolta le prime 10 regole, da lei identificate come le prime 10 bugie che raccontano al liceo. Prima in assoluto: siamo qui per aiutarvi. Ultima: arriverà un momento a cui ripenserete a questi anni con nostalgia.
In classe Melinda percepisce l’ostilità dei compagni, sente l’odio delle sue compagne, ma finge indifferenza, non dice una parola. Un tempo quelle stesse ragazze che oggi non la salutano e parlano male di lei, erano sue amiche, uscivano e si divertivano. L’incantesimo si è spezzato durante la festa di fine anno scolastico, quando Melinda ha deciso di fare la guastafeste e telefonare alla polizia. Nessuno sa cosa sia realmente accaduto quella notte, perché Melinda si è chiusa in un silenzio ostinato. Il suo obiettivo è dimenticare e ricominciare da capo. Il tema trattato – alla fine Melinda si aprirà con la madre e denuncerà l’accaduto – è quello della violenza carnale. Un tema che la Anderson accosta intelligentemente al silenzio della vittima.
Il volume viene presentato in un cofanetto insieme al dvd dell’omonimo film, che ha come interprete principale Kristen Stewart, conosciuta per il ruolo interpretato nei film della saga vampiresca di Stephanie Meyer. Il libro, decisamente superiore per qualità al film, è narrato in prima persona, con un tono monocorde che rende perfettamente lo stato d’animo di Melinda.
Speak ha inaugurato la nuova collana di Giunti, la Y, che si rivolgerà agli adolescenti presentando un tema importante e sempre diverso in ogni romanzo. Il logo della collana è un serpente da cui esce una lingua biforcuta a forma di Y e dal punto di vista grafico richiama volutamente un tatuaggio. Il serpente, animale controverso considerato demone tentatore o idolo sacro a seconda delle culture, è colui che con le parole – con la lingua quindi – ha spinto Eva a raccogliere il frutto proibito. Un momento di passaggio dalla vita tranquilla a quella terrena, fatta di responsabilità e fatiche, di gioie e dolori, quindi, che può identificarsi col periodo dell’adolescenza.
Tiziana Merani
(da LiBeR 86)