Sabina Colloredo
EL, 2009, p. 125
(Sirene)
€ 15,00; Età: da 9 anni
Dopo le splendide biografie di Peggy Guggenheim, Margaret Mead, Cleopatra, Isadora Duncan e Pocahontas, Sabina Colloredo tesse la vita di una delle figure femminili più celebri e discusse del poema omerico.
La storia di Penelope, figlia di Icario e della Naiade Peribea, e moglie di Ulisse, viene riletta dalla scrittrice in un’ottica rigorosamente femminile. Mentre il marito attraversa i mari, combatte e si perde in un’avventura lunga vent’anni, la regina di Itaca lo attende e pur nella sua apparente immobilità viaggia di più e forse più intensamente dell’amato sposo. Viaggia con la mente, con i sentimenti, con le emozioni. La sua attesa appassionata non è mai ferma: attraversa le onde impetuose della rabbia, della solitudine e della nostalgia di un passato lontano, ma anche le avventure profonde di una donna forte, determinata e coraggiosa che da sola continua a governare, a fronteggiare con l’astuzia il famelico assedio dei pretendenti al trono e a sognare una nuova libertà.
Il suo racconto è come sempre inconfondibile e originale, tocca con leggerezza e intensità l’essenza degli eventi, scava nella psicologia della protagonista e trova proprio nella figura femminile una ricchezza di storie interiori che danno la complessità al romanzo.
La Colloredo è bravissima a riattualizzare la storia omerica, a caratterizzare i personaggi con una sensibilità tutta moderna. In una narrazione vivace, ariosa e piena di ritmo, che concilia delicatezza e drammaticità, ironia e malinconia, le lettrici più piccole e più grandi accompagnano Penelope dalla sontuosa reggia spartana alla sperduta Itaca, conoscono da vicino il rapporto con i suoi affetti più cari e il suo dramma interiore fino al sogno di un destino negato.
La scrittrice propone fin dalle prime pagine l’immagine di una ragazza ribelle e sensibile, passionale e intelligente, intuitiva e capace di ascoltare il proprio cuore. Offre alle ragazze di oggi un modello femminile alternativo, libero e anticonformista, che sa trovare negli ostacoli, nelle delusioni e nelle sofferenze della vita, la forza di non perdersi mai d’animo e la sicurezza di un futuro migliore.
La Penelope di Sabina Colloredo rappresenta in pieno la donna fedele a se stessa, che vive la necessità di un cammino rischioso e doloroso per il raggiungimento di una completa consapevolezza di sé.
Marianna Turchi
(da LiBeR 86)