Marcela Paz, illustrazioni di Y Bukler; trad. di G. Mazzucca
Anicia, 2006, p. 150
(Sottosopra)
€ 9,20 ; Età: 9-11
La letteratura giovanile internazionale ha per protagonisti molti bambini scanzonati, anticonvenzionali e irriverenti nei confronti degli adulti. Questi ultimi non capiscono le loro birichinate. Sono bambini che agiscono secondo una logica stringente e originale ben diversa dalla razionalità adulta. La forma diaristica è quella che fa più presa sul lettore, che si immedesima nel protagonista partecipando alle sue avventure quotidiane. L’autrice è cilena e Papelucho è il Gian Burrasca di quel Paese, che pur vivendo oggi, combina guai simili a quelli di Giannino Stoppani a testimonianza che l’infanzia in fondo non è troppo cambiata. Papelucho si nasconde nel ripostiglio delle scope e si addormenta. Verrà trovato solo il mattino successivo dopo che i genitori e la polizia l’hanno cercato tutta la notte. Per aiutare la madre che rimprovera il padre di non aver più soldi perché è stato imbrogliato alla roulette, e immaginando che la roulette sia un signore brutto e cattivo, Papelucho indossa un vestito unto, si sporca la faccia e chiede la carità facendo finta di essere cieco finché non viene riconosciuto e allora... apriti cielo! Come Giannino Stoppani anche Papelucho frequenta il collegio: si innamora della sorella di un compagno, vorrebbe diventare campione di salto in alto ma si rompe una gamba, nasconde nella cantina del collegio un evaso... Queste sono solo alcune delle imprese di un bambino di otto anni supercapace di inventarsene ogni giorno una nuova. Papelucho sprizza allegria, ingenuità, voglia di essere utile ai grandi che non vedono i lati positivi della sua buona volontà, ma considerano solo gli effetti delle sue invenzioni dalle conseguenze disastrose, castigandolo senza tregua. C’è molto umorismo nelle vicende di questo buffo, allegro e simpatico bambino che pure, con un senso di malinconia per l’incomprensione degli adulti che l’hanno confinato in collegio, scrive: “È strano, quando uno sta in collegio non importa che lo mettano in castigo. Uno è triste come lo era prima”. In Papelucho il lettore può rispecchiarsi per crescere con più autonomia in un mondo in cui alla creatività infantile sono dati pochi spazi. Le vicende sono sottolineate da illustrazioni a colori molto umoristiche, come se fosse lo stesso protagonista a disegnarle.
M.L. Meacci
(da LiBeR 71)