Anne Laure Bondoux
trad. di Francesca Capelli
San Paolo, 2009, p. 248
€ 15,00; Età: da 14 anni
È volgare, sfacciata, invadente, ma la sua generosità non ha limiti. Ha il senso della festa, dell'umorismo, della vita. È Patty, che non ha voglia di studiare, che fa la cameriera in un pub, che ottiene dal giudice tutelare l'affidamento della sorella sedicenne, Maddy, quando i genitori muoiono in un incidente. “Una tartaruga e un babbuino forse hanno più cose in comune di noi due”, annota Maddy nel suo diario. “Ma io le voglio un bene pazzesco, è la mia boa di salvataggio.”
Prima la detestava, ora è tutto quello che le resta. Maddy è assennata, studiosa, una ragazza come si deve, ed è stata anche un po' gelosa della comprensione che i genitori avevano per sua sorella. Ma ora loro non ci sono più, il mondo è diverso. Come se non bastasse, a un tratto scopre che sua sorella è incinta, che il suo ragazzo l'ha piantata, che lei è andata in Olanda per abortire e poi non ne ha avuto il coraggio, che i servizi sociali non devono saperlo, altrimenti c'è rischio che le separino. Una storia di oggi, attuale, nostra.
Dopo il successo del suo Le lacrime dell’assassino Anne Laure Bondoux abbandona i paesaggi esotici e torna nel groviglio delle nostre città, nella confusione adolescenziale dei nostri ragazzi, e si fa fatica ad accettare il cambio di registro. Le prime pagine sono deludenti, per un adulto, ma non per un ragazzo. Quello è pane per i suoi denti. Piercing, smalti colorati, tatuaggi, musica a tutto volume, abiti orrendi e chewing-gum in tutte le salse.
In un crescendo di scelte demenziali, che si riversano sul capo della povera Maddy, il romanzo procede inondandoci di allegria e irritazione, gioia di vivere e voglia di criticare tutto, dalla A alla Z. Ma poi ci trascina, ci porta miracolosamente in quel territorio dimenticato della nostra giovinezza, delle paure irragionevoli, del fascino degli amici trasgressivi, delle scelte irrazionali. Dopo la nascita del bambino, la realtà si rivela molto più intensa di ogni illusione.
In un contesto di vampiri e lupi mannari, che ci assillano dal grande schermo e in libreria, un libro così è come una ventata di aria pulita: parla di problemi veri, senza giocare troppo con le metafore, e merita attenzione.Teresa Buongiorno
(da LiBeR 85)