Papà tatuato
Daniel Nesquens, ill. di Sergio Mora
trad. di F. Lazzarato
Orecchio Acerbo, 2009, p. 48
€ 15,00; Età: da 8 anni
Papà tatuato è un genitore speciale. A casa rimane poco, e ha una caratteristica: è tatuato dalla testa ai piedi. Braccia, spalle schiena, pancia, mani, cosce. Tigri, elefanti, gorilla, serpenti attorcigliati, uccelli soprannaturali, ragni, facce, razzi, strani marchingegni… questi tatuaggi consentono al papà, quando è presente in casa, di prendere lo spunto per raccontare al figlio splendide storie di vita vissuta (forse), di vicende surreali, di paesi lontani e probabilmente immaginari.
“Sono molte le notti in cui, nel mio letto, cerco di mettere in ordine le storie di papà. Ma le avventure si intrecciano nella mia testa come un gomitolo di lana. Il tempo passa per lasciarle tali e quali e come si sono presentate. E a come le raccontano i tatuaggi di papà. Un groviglio”. Adesso il bambino è diventato grande e non crede più che suo padre avesse il compito di sistemare la luna in cielo. Ormai sa che l’unica cosa che sa davvero fare – quando è lontano da casa – è quella di metterci qualche stella dove è necessario.
Impossibile riassumere almeno uno dei dieci racconti che compongono il volume perché la vicenda è strettamente legata alla rapida successione delle singole parole e agli infiniti particolari che la compongono. Provo a dare l’idea di questo straordinario modo di raccontare. Il papà chiede al figlio di indovinare il mestiere che faceva il suo vecchio amico Samsun. Il marinaio? Sì, ma per un breve periodo, cosa ha fatto “prima che si imbarcasse sulla nave con cui – dice papà – abbiamo percorso mezzo mondo”. Fornaio, contadino, elettricista, idraulico, falegname, medico, avvocato, architetto? Neanche per sogno! “Per tre quarti della sua vita il vecchio Samsun ha lavorato nello zoo di Woking. Era incaricato di prendersi cura degli animali e di nutrirli”. L’animale preferito era un elefante africano. Samsun, nelle lunghe notti sulla nave racconta la storia della fratellanza del suo vecchio amico elefante davvero capace di gesti inconsueti, come prendere con la proboscide il suo guardiano e farlo girare come una girandola… Bravissimo! Ma, spiega il papà, lo sai che gli elefanti sono gli unici animali che non possono saltare?
Si imparano un sacco di cose dalle storie di Papà tatuato ma soprattutto si è trasportati in un mondo sempre in fragile equilibrio fra realtà e surreale, affascinati da illustrazioni che seguono il ritmo narrativo con immagini assolutamente imprevedibili.
Roberto Denti
(da LiBeR 85)