Magellano e l’Oceano che non c’era
Luca Novelli
Editoriale Scienza, 2009, p. 128
(Lampi di genio)
€ 8,90 ; Età: da 8 anni
Quando Magellano nasce, il mondo è piatto, circondato da un oceano insuperabile, non ci sono le Americhe, nè l’Australia, tantomeno l’Oceano Pacifico. Sul finire del Quattrocento, è questo il mondo che Ferdinando Magellano, figlio di una nobile e decaduta famiglia portoghese conosce. Ed è questo il mondo che sente raccontare nelle serate d’inverno dai marinai che si sono spinti lontano e hanno visto, così sembra, mostri marini che trascinano le navi sott’acqua. È un universo dove la curiosità di scoprire nuovi mondi, di vedere se davvero sul limitare del mare c’è il baratro che tutto inghiotte, attrae animi avventurosi, spericolati, sognatori, un po’ avventurieri.
Chi era Ferdinando Magellano? Era un paggio alla corte del re di Portogallo, orfano a dieci anni, grande esploratore, appassionato di mappe e carte geografiche, che per primo fa il giro del mondo e che, a capo di una piccola flotta spagnola, naviga verso Occidente raggiungendo l’Oriente. È lui la voce narrante di Magellano e l’Oceano che non c’era, scritto e disegnato da Luca Novelli, un pioniere della divulgazione scientifica per ragazzi, autore della fortuna serie di biografie – da Einstein a Galileo sino a Darwin e Ippocrate – edite da Editoriale Scienza.
Novelli riesce a raccontarci gli aspetti essenziali dell’impresa di Magellano, a ricostruire la vita di corte, la durezza delle imprese marittime del tempo e anche il carattere del condottiero, che non esita a reprimere nel sangue le rivolte indigene e a sottomettere alla lontana Spagna e al Cristianesimo le terre che conquista.
Il racconto è affascinante e rigoroso, ma anche curioso per i tanti particolari che elenca, come la Patagonia chiamata così per gli uomini dai “piedi grandi” che la abitano, o la Terra del fuoco che diventa tale perchè in lontananza Magellano e i suoi vi scorgono tanti piccoli falò accesi. Il racconto è anche un omaggio a Antonio Pigafetta, vicentino di buona famiglia, esploratore per passione, diventato membro a pagamento della spedizione, un po’ come oggi capita ai supermiliardari con la smania dei viaggi spaziali. È lui a raccontarci, in un dettagliato resoconto di viaggio, l’impresa di Magellano che, a un passo dalla gloria, morì in battaglia. E di cui forse, senza i racconti del vincentino scrittore, sapremmo ben poco.
Vichi De Marchi
(da LiBeR 85)