Bigio Randagio
Julia Donaldson, ill. di Axel Scheffler
trad. di. L. Pelaschiar
Emme, 2009, p. 28
(Album)
€ 12,90; Età: da 4 anni
Chi non ricorda il successo del bell’albo in versi A spasso col mostro (Emme, 2006), con protagonista il topolino furbo che mette nel sacco gli animali che lo vogliono mangiare e il grosso, bitorzoluto, tonto Gruffalò? Il mostro diventa poi a sua volta protagonista di altre storie che la penna della Donaldson e il pennello di Scheffler hanno creato per la gioia dei piccoli lettori.
Ai bambini, per quel senso del ritmo che hanno innato, piacciono molto le parole in rima e ancor di più se sono sottolineate da illustrazioni ironiche, coloratissime che si dispiegano in pagine intere, ricche di particolari, alternate a vignette e a scenette. È un susseguirsi di immagini che interpretano il testo, lo completano, lo arricchiscono invitando così il lettore a guardare, a osservare, a capire.
Bigio Randagio, un gatto dal potente miao-rock, accompagna “il suo umano”che canta suonando la chitarra all’angolo di un giardino. Un giorno, mentre Pino sta mangiando, Bigio si allontana e incontra Calza, una gattina che gli va proprio a genio. Quando ritorna non trova più il suo amico che, per inseguire un ladro, è caduto, si è rotto una gamba ed è stato portato all’ospedale. Bigio aspetta, aspetta, poi segue Calza nella casa delle sue simpatiche padrone di casa con cui stabilisce un ottimo rapporto. Diventa padre di tre deliziosi micini, ma ha sempre in mente Pino che, guarito, trovando il suo angolo occupato da una banda musicale, si trasferisce altrove. Anche lui ha nostalgia del gatto che col suo”miao” destava stupore nei passanti. Un giorno Bigio Randagio, seguito dal figlio Biagio, decide di mettersi in cerca del suo amico. È una gran festa quando lo trova, ma con lui resterà Biagio che, assomigliando al padre, accompagnerà il canto di Pino con il suo potente”miao-rock”.
Amicizia, affetto, amore legano i protagonisti presentati dal ritmo incalzante delle parole e da immagini ricche di spunti per un’osservazione attenta: sono figure umane dai tipici grossi nasi, sono personaggi che gli avvenimenti venano di malinconia per la separazione o sono felici per incontri speciali. In una grande allegra tavola finale c’è anche un implicito invito a leggere perché su una casa sta scritto: “Libreria”.
Maria Letizia Meacci
(da LiBeR 85)
