Rosso papavero
Anselmo Roveda, Chiara Dattola
Lapis, 2009, p. 42
(I lapislazzuli)
€ 14,00 ; Età: da 5 anni
La bella, piccola storia di una bimba che nasce tra i papaveri è narrata in un albo dagli intensi colori. La piccola ha i capelli rossi, cresce, cammina e incontra per la strada “un pesce fuor d’acqua, un passerotto cuor di leone, un topo un po’ pazzerellone”. Visto che non ha un nome, la chiamano “Color di papavero”e l’accompagnano a cercare una famiglia come ce ne sono tante: una mamma che fa la casalinga, un padre che talvolta dorme sul divano, un fratello con il moccio, una sorella bisbetica, un nonno sordo e una zia che regala libri. Color di papavero, chiedendosi quale famiglia va bene per lei, la ricerca in un giardino dove tutto è secco e sottile, in un altro dove tutto è troppo grasso, in un terzo dove domina lo spigoloso e il pungente. I tre amici, che l’hanno incitata a cercare, pensando che la bimba sia troppo esigente, se ne vanno. Color di papavero, quando sembra non ci sia più speranza, entra in un giardino un po’ grasso e un po’ sottile, un po’ freddo e un po’ caldo, a seconda delle stagioni, un po’ che punge e un po’ che fa le coccole e lì c’è la casa cercata, con un babbo e una mamma che allungano le braccia per accarezzarla e una sorella che l’abbraccia.
La magia di una nascita e la realtà di una ricerca sono espresse da Roveda con una narrazione leggera come una poesia, messa in risalto dalle vivaci illustrazioni a collage. La bimba con la capigliatura fiammante e il vestito dai toni pacati, è vista in movimento con i suoi amici o mentre sta davanti a un computer giallo. Ma sono soprattutto le figure umane, sempre rappresentate dai fianchi in giù, simili alle piante e ai fiori dei loro giardini, con accanto un animale che li identifica meglio – come l’istrice tra le gambe spigolose – a far capire i rifiuti di Color di papavero.
La fantasia del lettore può sbizzarrirsi a immaginare le facce di quei possibili genitori o ciò che c’è al di là del margine del foglio: a esempio il profilo della bimba in cammino di cui si vede solo una gamba e un pezzetto di vestito, o il corpo del topo rappresentato quasi sempre solo con il muso. I due linguaggi, quello poetico della narrazione e quello visivo, in un confuso eppur ordinato insieme di colori e di forme, sono elementi che si compenetrano creando un brillante effetto compositivo dominato dal colore rosso dei papaveri.
Maria Letizia Meacci
(da LiBeR 84)
