La rivoluzione non è un pranzo di gala
Ying Chang Compestine; trad. di D. Viani
Giunti Junior, 2009, p. 251
(Gru)
€ 8,00 ; Età: da 12 anni
La piccola Ling vive con i genitori in una grande città della Cina centrale: il padre è un chirurgo affermato e la madre una dottoressa specializzata nella medicina cinese tradizionale. Lavorano ambedue nell'Ospedale Cittadino Numero Quattro, il miglior ospedale del luogo. Va a scuola, ha degli amici, conduce una vita simile a quella dei nostri bambini, se pure in un ambiente diverso, con una differente cultura. Siamo negli anni ’70: Mao Tse-tung ha compiuto la sua Rivoluzione Culturale, nell'illusione di dare un tetto a ciascuno e a tutti una lingua comune, ma già prima della sua morte le lotte per il comando del partito hanno scatenato i peggiori istinti. Il Paese è in balia della Banda dei Quattro, che detiene il potere usando ogni mezzo, con una dittatura feroce. Il padre di Ling ha studiato con un medico americano, e l'America ha sempre rappresentato il suo sogno. La foto del Golden Gate, che troneggiava in una cornice dorata, ora è nascosta dietro un passo del Libretto Rosso di Mao, quello che dà il titolo al romanzo: “La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è un'opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza … La rivoluzione è un'insurrezione, un atto di violenza, con il quale una classe ne rovescia un'altra”. Il dottore è un uomo mite, capace di grande sopportazione: alla fine deve lasciare il suo posto da chirurgo e viene messo a lavare i pavimenti e pulire i bagni dell'ospedale; di fatto, quando c'è da fare un intervento importante, sarà chiamato a riprendere il suo posto, sia pure clandestinamente. La vita diventa difficile, non c'è da mangiare, manca il riscaldamento, si vive in un clima di sospetti. Ling vede scomparire la gente, portata via dalle guardie rosse; le donne sono martoriate, qualcuna sceglie il suicidio. A scuola il bullismo di partito è all'ordine del giorno. La bambina impara a difendersi, fa a botte, si fa temere, ma sua madre è terrorizzata.
Scandita dai pensieri di Mao che i bambini imparano a scuola, questa storia ci porta in un Paese che conosciamo poco, nel cuore di una Rivoluzione Culturale di cui non sapevamo granché, e arriva in coincidenza dei trent'anni dalla ribellione dei ragazzi di piazza Tien An Men, massacrati nel rivendicare la libertà.
L'autrice di questo romanzo, che vive in California con la sua famiglia, è nata e cresciuta in Cina e racconta cose che ha vissuto e sofferto di persona.
Teresa Buongiorno
(da LiBeR 84)
