Occhio di nuvola
Ricardo Gómez; trad. di F. Lazzarato
Piemme, 2009, p. 192
(Il battello a vapore. Serie arancio)
€ 8,00 ; Età: da 9 anni
Una tribù di indiani Crow, prima che gli uomini bianchi invadessero i loro territori, vive una vita tranquilla scandita dal susseguirsi delle stagioni, vissute sulla montagna d’estate e nella prateria durante l’inverno. Nella tribù nasce un bambino cieco che sarebbe un ostacolo nei trasferimenti e inutile per la caccia e la pesca e quindi destinato a non sopravvivere. Il bimbo è salvato dall’amore della madre che decide di essere i suoi occhi. Gli parla di ciò che accade intorno, disegna con la mano sul suo petto la forma di una nuvola o il profilo della montagna, gli appoggia sul corpo le cose. Occhio di Nuvola cresce e con l’aiuto materno scopre il mondo che gli sta intorno. Fin da piccolo fa delle previsioni conquistando il rispetto di tutti. Un giorno i cacciatori raccontano spaventati di aver visto nella prateria un mostro a quattro zampe e a due teste che manda fumo e uccide senza pietà i bisonti. Per gli indiani, che non conoscevano ancora i cavalli e le armi da fuoco, ciò che accade è una vera profanazione. Al sopraggiungere dell’inverno, Arco Sicuro, suo figlio Occhio di Nuvola e Mano Gialla, vanno in esplorazione prima che la tribù si metta in viaggio per la prateria. Qui scoprono un insediamento di uomini-pallidi (i Bruttacosa) con i loro cavalli (gli Zampalunga). Occhio di Nuvola si fa spiegare accuratamente come è disposto l’accampamento perché è deciso a penetrare nel recinto e a catturare gli Zampalunga. La descrizione di questo episodio offre al lettore una grande emozione, da condividere con i due adulti Crow, che regaleranno al ragazzo cieco, dopo aver cancellato le orme dei cavalli, le piume di cui possono fregiarsi solo i grandi cacciatori. Quando giungono al villaggio si fa grande festa e i Crow, con i veloci animali, affronteranno meglio l’inverno. Purtroppo non sanno che un giorno i fucili sarebbero arrivati anche lassù. La vicenda affronta temi ancor oggi incredibilmente attuali: la forza dell’amore materno che supera limiti che sembrano invalicabili; il coraggio del “diverso” nel risolvere i problemi; il grande rispetto che si deve avere per la natura, gli animali e le tradizioni. Il racconto si snoda con uno stile narrativo accurato, messo in luce da una elegante traduzione, efficace e intelligente. Illustrazioni in bianco e nero danno visibilità alla singolare vicenda.
Maria Letizia Meacci
(da LiBeR)
