Promuovere il libro e l’illustrazione per ragazzi La pubblicazione evoca immagini e suggestioni di un celebre libro per ragazzi di Silvana Gandolfi,
L’isola del tempo perso (Salani, 1997). Dopo un intervento introduttivo sulla storia della mostra, Antonio Faeti ci parla dell’importanza del bello e di certe immagini per la formazione di ogni ragazzo; Roberto Denti, scrittore e primo libraio per ragazzi nel nostro paese, traccia una panoramica dell’editoria del settore degli ultimi trenta anni (1976-2006); Giuliano Ferri, illustratore affermato, riflette sullo sguardo particolare che deve avere chi si dedica all’arte dell’illustrazione per l’infanzia e al suo evolversi. Nella parte centrale si riflette sul senso del leggere e dell’illustrare, sia dal punto di vista teorico, per ridefinire un campo che ha sempre evitato di riflettere su se stesso, sia da quello delle possibili applicazioni didattiche e si denuncia la mancanza, nella promozione culturale per giovani nel nostro paese, di un pensiero a monte, constatando che ci si affida a pratiche troppo spesso capaci di dare risultati solo a breve termine. L’ultima sezione è uno sguardo sulle trasformazioni moderne della fiaba con le parole di Carla Ida Salviati, che su queste tematiche ha riflettuto moltissimo, e prosegue poi con un’esperienza di laboratorio portata avanti nelle scuole della zona.
Tutto ciò in un volume che nasce come momento di riflessione sulla narrazione, l’illustrazione e l’editoria per ragazzi, con un occhio attento alla promozione della lettura, in occasione del trentennale della Mostra del Libro per Ragazzi di Colbordolo (1977-2007), manifestazione nata in un territorio di neppure 4.000 abitanti della provincia di Pesaro-Urbino da un’idea che alla sua nascita poteva apparire folle, ma che con l’andare del tempo, supportata da grande passione e impegno dei promotori, si è rivelata sempre più opportuna, necessaria, innovativa e lungimirante.
La rassegna letteraria giunta ormai a una piena maturità, supportata di recente dalla fattiva collaborazione di cinque enti, i Comuni dell’Unione Pian del Bruscolo, legittimamente pone un’ipoteca sulla sua futura vocazione: quella di diventare il punto privilegiato di osservazione prima e l’attore poi, nel campo della promozione della lettura.
Claudio Anasarchi