L’idea del progetto nasce dalla constatazione che la permanenza dei bambini e delle bambine in ospedale trae un significativo beneficio dalle opportunità offerte: ludoteca e relativo prestito di giochi e libri nelle camerette, clown e pet-terapy.
L’AVO si è resa conto che tali risposte si concentrano prevalentemente in alcune fasce orarie della giornata, lasciandone scoperte altre, in particolar modo la mattina e il dopo cena (che in ospedale si dilata molto in virtù dell’anticipazione degli orari rispetto a quelli domestici).
Questa presa d’atto ha animato una riflessione circa l’opportunità di attivare un servizio che potesse configurarsi come massimamente flessibile e altamente personalizzabile, nell’intento di offrire compagnia alla coppia ricoverato/genitore, attraverso modalità qualitativamente e culturalmente efficaci.
La lettura ad alta voce è parsa essere una risposta adatta a rispondere ai nostri obiettivi in termini di flessibilità, rilevanza e qualità.
Il progetto da subito si è spinto ben oltre ed ha sposato la causa della promozione di una cultura della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza attraverso la proposta di libri caratterizzati per qualità, originalità, valore artistico e spessore dei contenuti trattati.
Ottenuto un finanziamento dal CESVOT è partito il progetto articolato in tre macroazioni:
- costituzione/formazione di un gruppo di volontari;
- selezione/acquisto libri da utilizzare per le letture e da donare;
- attivazione vera e propria delle letture in pediatria.
Finalità e motivazioni
Uno degli aspetti cardine del progetto è la relazione interpersonale, che si denota indubbiamente come l’elemento qualificante del servizio.
I volontari offrono attraverso la lettura un’opportunità di scambio e compagnia, sia al bambino/a sia al familiare. Ma ben più interessante ci appare il fatto che i volontari, leggendo libri ai ricoverati, offrono un modello ai genitori. Le speranze relative all’auspicata emulazione da parte di genitori e parenti sono rafforzate dal fatto che i volontari sono persone “normali” di varie età, provenienze, esperienze professionali, curricula di studi, e di entrambi i sessi. Non ci sono, nel gruppo, professionisti del settore.
Gli obiettivi del progetto sono ambiziosi:
- da un lato vogliamo impegnare costruttivamente il tempo del ricovero allietando i diretti interessati e i familiari;
- desideriamo affermare con forza il valore della lettura, e in particolare della lettura a voce alta, puntando esclusivamente su testi che reputiamo di elevata qualità, a costo di ridurre il numero dei volumi a favore della qualità delle nostre proposte;
- si desidera portare i libri anche in quelle case in cui diversamente non entrerebbero attraverso il dono di un testo a ciascun bambino al quale è stato letta una storia.
Donare un libro al termine della lettura ha comportato un impegno economico significativo, poiché non si sono acquistati stock di libri, ma si è compilato un elenco in libreria procedendo come si farebbe nell’allestimento di una biblioteca personale. Nessun libro è stato acquistato solo per fama, ma è stato visionato e preso in mano per sceglierne l’edizione. Ci si è dilettati ad effettuare uno studio –seppur appena abbozzato- della produzione libraria di settore, allo scopo di individuare testi idonei ad essere letti in reparto e testi adatti ad essere regalati al termine della lettura offerta al singolo bambino/a.
Nella scelta dei libri, grande attenzione è stata posta ai seguenti criteri:
- alla qualità del volume, con particolare attenzione a testo, immagine, formato, innovazione e sperimentazione dei linguaggi;
- a veicolare messaggi atti a favorire il rispetto delle peculiari diversità di genere e appartenenza socioculturali;
- a presentare forme artistiche originali e –in alcuni casi- di nicchia. Sono stati evitati testi stereotipati.
Il patrimonio dei libri raccolti spazia tra i seguenti settori: poesia, fiabe, filastrocche, albi illustrati, romanzi, racconti, testi divulgativi, libri di fotografie, pop-up.
L’avvio concreto del progetto
In sintesi il progetto ha preso avvio in questi termini:
a seguito di una pubblicità a mezzo manifesti (80 complessivamente, appesi nei luoghi per la pubblica affissione) 47 persone hanno aderito al progetto; con esse è stato stipulato una sorta di contratto d’onore attraverso il quale si chiedeva –in cambio della possibilità di partecipare al corso di formazione- un impegno di 3 ore mensili, di cui la metà da spendere nella fattiva prestazione di servizio in corsia, metà per partecipare agli incontri mensili di supervisione ed aggiornamento.
Sono stati condotti alcuni incontri di formazione, poi, al termine del ciclo di incontri, è stato attivato lo sportello di consultazione libri con il duplice obiettivo di dare ai volontari la possibilità di prendere dimestichezza con i testi disponibili e di incontrarsi per consolidare l’appartenenza al gruppo.
Si è stabilito di prevedere per ciascun volontario un turno mensile di lettura in reparto, allo scopo di non sovraccaricarli e rischiare che l’adesione scemasse in breve tempo; così facendo si è riusciti a coprire con 16 coppie di volontari una presenza in reparto per due giorni la settimana, sia durante la mattina che nel pomeriggio.
La sperimentazione del servizio in reparto ha preso regolarmente avvio e successivamente si è svolta una verifica durante la quale i volontari hanno sottoscritto l’adesione al progetto e l’accettazione del regolamento interno e hanno ricevuto la consegna dei cartellini personali di identificazione.
Il regolamento interno, citato qua sopra, prevede, tra gli altri punti:
- l’accettazione della natura unitaria del gruppo e dell’immagine corale che ciascun volontario è tenuto a curare, pur nella valorizzazione delle precipue particolarità;
- la continuità del proprio impegno e la partecipazione agli incontri mensili; è fatta salva, seppur fortemente raccomandata, la possibilità di non usufruire dello sportello libri;
- provvedere autonomamente a trovare un sostituto se impossibilitato ad andare ad effettuare le letture;
- il rispetto di una prassi operativa che definisce modi e tempi per raccordarsi con il personale infermieristico e medico.
Tanti libri per tante culture: bambini, adolescenti, cittadinanze diverse
Leggere in pediatria mette in condizione di entrare in contatto trasversalmente con diverse tipologie di famiglia: bambini, preadolescenti, adolescenti, genitori giovani, maturi, benestanti e meno abbienti. In pediatria si entra poi in contatto con cittadini e culture diverse: italiani (originari di Arezzo e immigrati) ma anche, prendendo in esame i dati degli anni precedenti, provenienti da Albania; Romania, Marocco, Stati Uniti, Cina e Sry Lanka, Pakistan, Bangladesh e India, Russia e paesi arabi, Belgio e Tunisia, Kosovo, Giappone ed Etiopia.
La composizione rispetto all’età è stata, negli anni passati, in linea di massima la seguente: quasi un 30% tra 0 e 3 anni; altrettanti tra 4 e 6 anni, poco meno del 20% tra 7 e 10 anni; 10% circa di 11-13 anni; poco più del 10% tra 14 e 18 anni. Rispetto al genere non risultano significative differenze.
GENERE
Promozione della lettura, servizi
DESTINATARI
Bambini, ragazzi ricoverati, genitori, personale ospedaliero
DURATA DEL PROGETTO
Permanente
REFERENTI DEL PROGETTO
Francesca Romana Grasso – Incaricata AVO
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LUOGO DI SVOLGIMENTO
Arezzo
ENTE PROMOTORE DEL PROGETTO
AVO
via Pietro Nenni 20 c/o Ospedale San Donato, 52100 Arezzo
ALTRI ENTI COINVOLTI NEL PROGETTO
CESVOT