Rita Levi Montalcini, Giuseppina Tripodi
ill. di Giuliano Ferri
Gallucci, 2008, p. 152
€ 13,00 ; Età: da 13 anni
“Il capitale cerebrale e umano è identico per l’uomo e per la donna, solo che nella donna viene distrutto dalla cultura sociale, mentre nell’uomo viene sopravvalutato”. Tale affermazione, pronunciata da Rita Levi Montalcini a pochi giorni dal suo centesimo compleanno, oltre a rappresentare bene la first lady della scienza italiana, simbolo del bisogno di conoscenza del genere umano e della lotta contro la discriminazione femminile, ci immette direttamente nel nucleo tematico della sua ultima pubblicazione per ragazzi: Le tue antenate. Donne pioniere nella società e nella scienza dall’antichità ai nostri giorni, pubblicata da Gallucci nel novembre del 2008 e già alla terza ristampa.Sicuramente portare a conoscenza del pubblico biografie di figure femminili straordinarie assume una pluralità di significati. Da una parte contribuisce a creare la consapevolezza nei più giovani di quanto le donne sono riuscite a fare, a dare alla società, in termini di saperi, di competenze, in una condizione di assoluto svantaggio rispetto agli uomini: si pensi a Maria Slodowska Curie che, non potendo frequentare in quanto donna l’università in Polonia, si trasferì in Francia o a Sophie German, matematica costretta ad assumere un’identità maschile per poter studiare a l’Ecole Polytechnique di Parigi. Dall’altra suggerisce ai lettori quanto il percorso per la parità di accesso al sapere sia ancora oggi lungo e periglioso.Le pagine del libro ci parlano di tanti volti femminili che, vissuti all’ombra di mariti, fratelli, o colleghi maschi, hanno avuto un ruolo di primo piano nell’avanzamento della conoscenza, ma ahimé… ai quali non molto è stato riconosciuto. È il caso di Marie Paulze Lavoisier, stretta collaboratrice del marito, il padre della chimica moderna, o dell’astronoma Caroline Herchel, studiosa con il fratello William delle nubi interstellari.Sono questi esempi anacronistici, che appartengono al passato? Non proprio, lo confermano i dati dell’associazione Observa Science in Society 2009. Nel nostro paese, si legge, i risultati raggiunti dalle donne “faticano a tradursi in rappresentanza femminile numerosa e significativa nella ricerca ad alto livello”.Tenere questo libro in una biblioteca – pubblica, personale, scolastica – è molto utile per avere a portata di mano una miniera di fonti preziose, certe, indispensabili sul rapporto tra donne e scienza.
Francesca Brunetti
(da LiBeR 83)