L’incredibile storia di Sundjata imperatore mandingo
Donatella Ziliotto
Beisler, 2007, p. 56
€ 14,90 ; Età: da 9 anni
La limpida scrittura dell’ autrice ci conduce nel lontano Mali, per raccontarci, come fosse un griot, il cantore africano, la storia affascinante, misteriosa e magica del mitico imperatore Sundjata, nato dal re “leone”e da una donna-bufalo, brutta e gibbosa. Nei suoi primi anni di vita il bambino si comporta come un animale selvatico strisciando per terra e scuotendo la grande testa. La madre un giorno gli grida di sradicare un baobab, per vendicare le umiliazioni che le sono inflitte. E Sundjata strappa l’albero alla terra, ergendosi in tutta la sua potenza. Da quel momento il suo cammino sarà costellato di conquiste anche se è costretto ad allontanarsi dal Mali per sfuggire all’odio della prima moglie di suo padre. Passano gli anni, ma la gente del Mali non ha dimenticato Sundjata: lo cerca, lo trova alla corte di Mema che l’aveva considerato un figlio e lo invita a liberare il Paese caduto in mano a un re sanguinario. Tutti i principi mandingo si uniscono al giovane, ma le loro truppe non riescono a sconfiggere Sumanguru perché è un mago che si trasforma continuamente. Sarà la bellissima sorella di Sundjata, a offrirsi al re sanguinario in segno di resa e a carpire il suo segreto di stregone mutabile affinché il fratello possa finalmente annientarlo.
Sundjata porta ordine e pace in Mali. Solo in vecchiaia cambia, e per aver violato i patti con due tribù, preferisce annegare nel fiume che essere preso. Dalle acque, raccontano i griots emerse un ippopotamo, oggi simbolo del Mali, e ogni venerdì un suono di campanelli proveniene dal fondo del fiume. Il libro, pubblicato nel 1980, dopo un viaggio avventuroso dell’autrice per la RAI, è riproposto in questa accurata edizione con le splendide illustrazioni di Fabian Negrin. Le grandi tavole dagli intensi colori, immergono il lettore in un’atmosfera che fa rivivere le vivissime tradizioni africane con le sue magiche credenze. La tavola del baobab strappato alla terra è di una grande bellezza visiva, così come la rappresentazione del mercato con i venditori accoccolati davanti ai cesti delle loro mercanzie. Accanto alle grandi illustrazioni, si susseguono, incuneate nel testo e tutte insieme nell’ultima pagina, le figure dei personaggi della storia, narrata ancor oggi da coloro che possiedono “la memoria errante degli uomini”.
Maria Letizia Meacci
(da LiBeR 83)
