La raccolta differenziata a piccoli passi
Gérard Bertolini, Claude Delalande, ill. di Nicholas Hunesch; trad di G. Gerevini
Motta Junior, 2008, p. 71
(A piccolo passi)
€ 11,90 ; Età: 7-10
Recentemente, leggendo la rubrica delle lettere di un noto quotidiano nazionale, sono rimasta colpita da alcune semplici quanto raggelanti osservazioni di un cittadino che lamentava l'assenza della "cultura dei rifiuti" nel nostro paese, dove, per esempio, in tanti luoghi pubblici, a partire da quelli dedicati alla attività sportiva, è difficile vedere praticata la raccolta differenziata o dove le bibite in lattina circolano indisturbate, mentre altrove sono praticamente introvabili, quasi estinte. E questo è sempre poca cosa rispetto alle immagini di Napoli, realmente sommersa dall'immondizia. Ecco uno dei motivi per avvicinarsi a La raccolta differenziata a piccoli passi, uno strumento utile e meritevole di attenzione nell'ottica di una crescita dello spirito civico di bambini e ragazzi.
La pubblicazione fa parte della collana di divulgazione a piccoli passi e si rivolge ai bambini da sette anni in su ma, per l'approccio tutt'altro che semplice adottato dagli autori, esperti del campo, Gérard Bartolini, e Claire Delalande, è indicata per i ragazzini più grandi e soprattutto si presta ad essere mediata da un adulto.
Cosa è un rifiuto? In che modo le società primitive affrontavano il problema degli scarti? Cosa accadeva a ciò che era gettato fuori dalle case? Quando è nata la "nettezza urbana"? Questi sono gli solo alcuni degli interrogativi posti in apertura del libro cui fanno eco spiegazioni chiare che danno modo ai lettori di conoscere un passato non poi così lontano in cui gran parte della merce veniva riutilizzata. Lo testimoniano i "rudini" che, gerla in spalla, con la scopa e con la pala smistavano la spazzatura nei cortili delle case o gli stracciaioli che recuperavano la stoffa vecchia gettata via.
Con l'avvento della società dei consumi mutano radicalmente gli scenari: cresce a dismisura la quantità delle merci a disposizione dei paesi industrializzati e con esse aumentano i rifiuti; le conseguenze ambientali sono disastrose: lo suggeriscono i 620 kg di rifiuti annui che ogni persona produce nel nostro paese!
La parte storica della pubblicazione è affiancata da un'accurata descrizione della "morfologia" dei rifiuti: dalla carta agli ingombranti, dai rifiuti pericolosi al vetro e dall'esposizione delle fasi dello smaltimento: lo smistamento, la separazione, il riciclaggio, sino ai "residui", che finiscono nelle discariche e negli inceneritori. Volendo ravvisare una mancanza importante del libro la troviamo nello spazio, minimo, dedicato al rapporto tra gestione dei rifiuti e criminalità organizzata, le ecomafie delle ruspe, responsabili di un degrado ambientale aggressivo al quale non dovremmo mai fare abituare i nostri figli.
La pubblicazione si conclude con l'esame delle soluzioni adottabili per produrre una minore quantità di rifiuti. Termini quali ridurre, riutilizzare, riadoperare, spesso assenti da lessici e da comportamenti quotidiani, saranno un po' più familiari ai bambini e ai ragazzi una volta terminata la lettura? Lo speriamo perché il libro ha il pregio di entrare a 360° in questa pratica idispensabile di ecosostenibilità.
Francesca Brunetti
(da LiBeR 82)