Jon J. Muth; trad. di Alessandra Orcese
Mondadori, 2006, p. 40
€ 10,00 ; Età: da 5 anni
Nella versione originale, di Scholastic Press, si chiama Zen shorts questo albo bellissimo che incanta sia per le immagini – acquerelli di rara atmosfera e disegni al tratto con rimandi alle stampe giapponesi – che per la storia, e racconta la nascita dell’amicizia fra i fratelli Addy, Michael e Karl con l’orso panda Acquasilente. Nella versione Mondadori l’elegante la traduzione di Alessandra Orcese mantiene la grazia del testo dell’autore americano Jon J. Muth, illustratore di culto e fumettista pluripremiato, che si confronta con l’albo illustrato creando una di quelle storie per bambini da leggere e rileggere, con occhi e orecchie, provando sempre lo stesso piacere nel ritrovare i personaggi, pennellati alla perfezione nelle loro personalità, alle prese con Acquasilente, vicino di casa che ognuno vorrebbe avere come amico, come maestro, come compagno di giochi e di conversazione. Il panda, dai volumi morbidi e fiabescamente smisurati viene trascinato nel giardino dei bambini dal suo grande ombrello rosso. Già il primo ritratto del gruppetto sembra anticipare – con lirismo iconografico, eleganza compositiva, perfetto equilibrio – che l’esperienza che nascerà da questa nuova amicizia accomunerà i protagonisti nello scambio con un grande maestro. Per ammissione dell’autore la figura di Acquasilente è ispirata a quella del maestro-artista zen Sengai Gibbon. Attraverso tre incontri si costruisce l’amicizia con i bambini. Ognuno singolarmente va a trovare Acquasilente, con una torta per un tè, o per un bagno in piscina, e ogni volta trova una conversazione speciale, un racconto ispirato dalle storie zen, che ben si presta ad approfondire un argomento a cui si è approdati naturalmente, chiacchierando, disegnando, magari nella tenda in giardino invece che in casa. Le storie sono esemplari, paradossali, geniali nella loro semplicità orientale e, soprattutto, vengono raccontate specificamente per quel bambino, per quell’interlocutore, e parlano a lui in modo speciale. Il pregio dell’albo sta nell’alternanza del linguaggio del colore con il tratto a china, il nero che invade la pagina dai bordi, il segno fumettistico che è funzionale al racconto del racconto. Acquasilente ricorda anche una grande divinità paffuta, una serafica icona del mondo stesso, tondo come l’orizzonte, comodo come un prato, calmo, appunto, come la superficie dell’acqua quando permette di vedere il fondo.
M. Terrusi (da LiBeR 71)